Secondo le previsioni di App Annie, società considerata fra le più attendibili quando si tratta di analisi statistiche del mercato delle app mobile, nel giro di cinque anni gli store di applicazioni dedicati ad Android supereranno per introiti App Store di Apple .
Il mercato delle app è incredibilmente fiorente ed è possibile attendersi un consumo globale tale da generare più di 139 miliardi di dollari nel 2021.
Nella previsione di App Annie è importante notare il fatto che nel caso di Android si parli di dati unificati fra Play Store e store di terze parti , come quello di Amazon e le piattaforme cinesi. Se invece andassimo a considerare esclusivamente il confronto diretto fra Play Store ed App Store, il servizio di Apple resterebbe saldamente in testa, quantomeno per i cinque anni oggetto dello studio.
Stando a quanto stimato dalla società di analisi, il fatturato di App Store si è attestato a 34 miliardi di dollari nel 2016 , il doppio rispetto al dato secco di Google Play Store (17 miliardi) a cui andrebbero sommati i 10 miliardi dei venditori di terze parti. Al termine dell’anno 2017, invece, lo store di Google dovrebbe raggiungere i 21 miliardi di dollari di fatturato a cui aggiungere il dato, clamorosamente raddoppiato, degli store di terze parti (20 miliardi di dollari); App Store dovrebbe fermarsi intorno ai 40 miliardi di dollari.
Appare chiaro come, già a partire da quest’anno, i numeri saranno favorevoli ad Android: non dovrebbe particolarmente stupire, se si pensa che il sistema operativo di Google anima prodotti di tutto lo spettro delle fasce di mercato, e costituisce un riferimento fondamentale soprattutto per i mercati emergenti.
Se prendiamo in esame le previsioni per il 2021, gli store per Android dovrebbero continuare ad avere la leadership. App Store dovrebbe rimanere in assoluto la piattaforma maggiormente remunerativa, dall’alto dei sui 60 miliardi di dollari di introiti previsti, rispetto a Play Store, fermo a 42 miliardi. L’enorme differenza la faranno gli store di terze parti, che dovrebbero portare al computo del fatturato del mercato delle app di Android circa 36 miliardi di dollari, anche grazie all’interesse dimostrato dagli utenti dei paesi emergenti (oltre alla Cina), portando il giro di affari complessivo inerente alle app alla ragguardevole cifra di 139 miliardi di dollari, ben più del doppio di quello attuale fissato a 61,8 miliardi di dollari .
Come sempre accade, Apple tenta di fare la differenza per le sue strategie di mercato, e App Store non sfugge a questo lavoro sulle minuzie: l’azienda di Cupertino ha deciso di “ripulire” il suo store dando nuove direttive agli sviluppatori, vietandogli di utilizzare le parole gratuito o scontato nel titolo o nella descrizione delle proprie app. L’obiettivo di questa mossa, andando oltre un primo sguardo superficiale, è quello di rimuovere dal proprio servizio applicazioni di qualità scarsa o un po’ più datate, oltre che potenzialmente ingannevoli. Si tratta di una sorta di controllo di qualità preventivo e automatico, per poter garantire ai propri utenti una maggior qualità media a costo di una scelta discretamente più ridotta, secondo una strategia che dà l’impronta a tutto l’ecosistema Apple.
Google non offre questo tipo di selezione all’ingresso, lasciando che il proprio Play Store si riempia anche di applicazioni di qualità o affidabilità davvero relativa. La differenza di introiti fra i due store, probabilmente, è dovuta anche a questo: un cliente sicuro spende più volentieri i propri denari.
Gabriele La Torre