La società di marketing App Promo ha effettuato uno studio sul mercato delle app, da cui risulta che il 59 per cento delle app non riesce a rifarsi neanche di quanto inizialmente investito per il suo sviluppo , mentre ben l’80 per cento non ottiene profitti.
La ricerca ha messo in luce come il sempre maggiore numero di app abbia naturalmente diluito visibilità e introiti per gli sviluppatori (soprattutto i più piccoli) che faticano così a farsi notare: il numero degli imprenditori di successo è in percentuale contenuto, mentre quelli destinati al fallimento sono sempre più numerosi.
Questo nonostante il crescente numero di utenti: per quanto riguarda in particolare i giochi mobile, per esempio, un’ altra statistica redatta da Newzoo ha mostrato come solo negli Stati Uniti questi siano aumentati da 75 milioni a 101 , con Apple ancora a detenere la fetta maggiore del mercato con l’84 per cento dei profitti derivanti da videogame mobile via app.
Al contempo, i costi di sviluppo non si sono sostanzialmente abbattuti e rappresentano ancora un’ingente somma: da decine a centinaia di migliaia di dollari.
Nel dettaglio, solo l’11 per cento delle sviluppatori supera i 500mila download, mentre il 63 per cento ha visto la loro app scaricata poco meno di 50mila volte. I tre quarti hanno incassato meno di 5mila dollari.
Gli introiti sono livellati da una percezione del valore molto contenuta (tra i 70 centesimi ai due dollari), cui contribuisce l’offerta freemium o del tutto gratuita e basata sul modello dell’advertising: per la verità secondo un altro studio gli introiti sono generati per la gran parte (il 91 per cento negli Stati Uniti, tra il 73 e l’87 per cento in Europa) da acquisti effettuati all’interno di un gioco.
La sopravvivenza delle singole app sembra dunque legata alla spesa e al successo delle operazioni di marketing, destinate a far risaltare la singola app all’interno dei meccanismi dei motori di ricerca e dei negozi di applicazioni, come d’altronde dimostrano i servizi (non legali) che spopolano e che promettono le vette delle graduatorie delle app più scaricate, vetrine che sono volano di successo.
Inoltre, gli sviluppatori sono incentivati a produrre diverse app cercando l'”effetto lotteria” e la possibilità che una almeno abbia successo, mentre meglio sarebbe che si concentrassero su un solo prodotto investendo più soldi nello sviluppo e, soprattutto, nel marketing che finisce per essere accantonato nonostante se ne riconosca sempre l’importanza.
Claudio Tamburrino