Durante la crisi sanitaria, una categoria di applicazioni mobile in particolare ha fatto letteralmente registrare un’esplosione in termini di download e utilizzo: quelle relative alla salute mentale. Le hanno scaricate coloro alla ricerca di un aiuto tecnologico per evadere alla pressione emotiva e psicologica di lockdown e restrizioni. I ricercatori di Mozilla ne hanno analizzate 32 tra le più celebri, assegnando a ognuna una valutazione relativa al rispetto della privacy. Il risultato è poco rassicurante.
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Le applicazioni per la salute mentale rispettano la privacy?
All’interno del campione preso in esame, solo 6 sono risultate conformi a corrette modalità di gestione dei dati personali, mentre per 26 sono emerse alcune criticità come la condivisione delle informazioni elaborate con entità di terze parti o la raccolta di dettagli a proposito di persone differenti dall’utente. Tutti i dettagli nel report completo.
- Hanno superato il test: PTSD Coach, Wysa, Hallow, Woebot, Headspace, Glorify.
- Non hanno superato il test: Mindshift CBT, Bearable, RAINN, Liberate, Breathe (Think, Do with Sesame), NOCD, Modern Health, Superbetter, Abide, Moodfit, Recovery Record (Eating Disorder Management), The Mighty, Shine, MindDoc, Sanity & Self, Happify, Sanvello, Calm, 7 Cups, Youper, Pray.com, Talkspace, BetterHelp, King James Bible (Daily Verse and Audio), Better Stop Suicide e Pride Counseling.
In un caso particolare, in relazione a Better Stop Suicide, i ricercatori di Mozilla esprimono tutte le loro perplessità.
Abbiamo un sacco di domande a proposito di questa applicazione per la prevenzione del suicidio. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? Non siamo nemmeno in grado di stimarlo, partendo da una policy sulla privacy troppo vaga. Sembra che l’azienda possa condividere i dati con chiunque, se lo desidera.
Considerando la natura dei dati in questione, fortemente legati alla sfera più privata e intima degli utenti, eventuali abusi potrebbero avere conseguenze disastrose. Il consiglio, seppur apparentemente banale, è quello di sempre: scegliere con attenzione le app da installare e controllare con cura le autorizzazioni a loro assegnate.