Il mondo dei social network è sempre più infestato da app sponsorizzate da annunci che promettono guadagni facili e “incredibili”, ma in realtà nascondono pericolose truffe finanziarie. Queste applicazioni sfruttano sofisticate tecniche di inganno per attirare le vittime e sottrarre loro denaro.
Si presentano come innocui giochi, simili ai noti programmi televisivi, mostrando video accattivanti di vincite immediate e consistenti, che vengono immediatamente accreditate sul conto del giocatore. Addirittura, in questi video pubblicitari utilizzano persino deepfake di celebrità come Khaby Lame per aumentare la loro credibilità.
In realtà, dietro questa facciata si cela un sistema fraudolento progettato per rubare denaro agli ignari utenti. Quello che molti esperti si chiedono è come queste app possano essere sponsorizzate su social media come Facebook, Instagram e TikTok. Vediamo insieme tutti i pericoli e le trappole di queste applicazioni truffaldine.
Come funziona la truffa di queste app
Qualsiasi utente, navigando tra i post di comunissimi e utilizzatissimi social network, può imbattersi in un video pubblicitario che sponsorizza app che promettono notevoli guadagni semplicemente giocando. Ma come funziona la truffa di queste applicazioni?
- Attrazione iniziale. L’utente viene attratto da un video promozionale che mostra vincite facili e immediate.
- Reindirizzamento. Un link porta l’utente a scaricare l’applicazione o visitare un sito web contenente il gioco.
- Simulazione. L’app funziona proprio come un casinò online, però non è regolamentata e quindi priva di licenze legali in Italia.
- Meccanica ingannevole. Inizialmente l’utente vince piccole somme, incoraggiandolo a continuare per spingerlo ad aumentare la posta in gioco.
- Perdite programmate. Successivamente l’utente inizia a perdere, spingendolo a puntare di più nella speranza di recuperare le perdite.
- Perdita totale. Alla fine la vittima perde l’intera somma depositata.
Rischi e illegalità
Queste app funzionano al di fuori del quadro normativo italiano, mancando le necessarie concessioni e licenze fornite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Quindi, non solo sono illegali, ma anche estremamente rischiose per gli utenti, in quanto non offrono alcuna garanzia di trasparenza e protezione.
La proliferazione di queste applicazioni truffaldine sui social network solleva quindi una serie di preoccupazioni sulla sicurezza degli utenti online e una serie di domande sull’efficacia dei controlli sulla pubblicità digitale. Emerge quindi la necessità di una maggiore vigilanza sia da parte delle piattaforme social che degli utenti per contrastare questa crescente minaccia digitale.