Quello che è accaduto in Corea nel corso delle ultime ore va a segnare una vera e propria rivoluzione per l’App Store di Apple e per gli utenti che se ne servono: il gruppo di Cupertino ha infatti dato il via libera a sistemi di pagamento di terze parti sulle app per iOS.
App Store: pagamenti di terze parti in Corea
Detta in altri termini, stando a quanto reso noto tramite un aggiornamento per gli sviluppatori Apple, la “mela morsicata” d’ora in poi consente, a chi lo desidera, di adoperare sistemi di pagamento diversi da quelli proprietari per proporre acquisti in-app. Per fare un esempio pratico, gli abbonamenti alle piattaforme di streaming, ai servizi di cloud storage e alle app con paywall potranno venire gestiti pure al di fuori dell’ecosistema di Apple.
Al riguardo, Apple avverte gli sviluppatori che l’utilizzo del sistema di pagamento alternativo va a causare l’indisponibilità di alcune funzionalità dell’App Store per i loro utenti, come Ask to Buy e Condivisione in famiglia. Tale scelta è dettata dal fatto che i pagamenti che avvengono al di fuori del sistema App Store non possono essere convalidati, di conseguenza Apple non è in grado di assistere gli utenti con rimborsi, cronologia degli acquisti, gestione degli abbonamenti e altri problemi riscontrati durante l’acquisto di beni e servizi digitali attraverso un metodo di pagamento alternativo.
La novità al momento riguarda solo ed esclusivamente la Corea del Sud ed è stata introdotta per rispondere al Telecommunications Business Act che è stato approvato lo scorso anno dal Parlamento di Seoul, il quale obbliga Google e Apple ad implementare sistemi terzi di pagamento per gli acquisti in-app delle applicazioni scaricate dai rispettivi marketplace e a cui entrambe le aziende hanno cercato di fare opposizione nei mesi scorsi.
Esternamente alla Corea del Sud non è presente una legislazione di riferimento, motivo per cui è alquanto improbabile che agli utenti degli altri stati venga offerta la possibilità di fare acquisti e pagare abbonamenti tramite soluzioni di terze parti, a meno che pure le altre autorità locali non decidano di proseguire sulla medesima linea.