Uno studio legale ha presentato una denuncia contro Apple per conto di oltre 1.500 sviluppatori del Regno Unito. L’azienda di Cupertino è stata accusata di abusare della sua posizione dominante per imporre il pagamento di una commissione del 30% per ogni pagamento in-app. Sean Ennis, professore del Centre for Competition Policy (University of East Anglia) e promotore dell’iniziativa, vuole avviare una class action e chiedere un risarcimento di 800 milioni di sterline (oltre un miliardo di dollari).
Denuncia antitrust contro Apple
La denuncia è un “class action opt-out”. In caso di vittoria, tutti gli sviluppatori del Regno Unito riceveranno un risarcimento in base ai guadagni ottenuti con la pubblicazione delle app. La questione è nota da molti anni e al centro di varie indagini sia in Europa che negli Stati Uniti. Gli sviluppatori affermano che Apple impone una commissione del 30% per ogni acquisto in-app, sfruttando la sua posizione di monopolio (App Store è l’unico store che distribuisce app per iOS).
Lo studio legale ha inoltre evidenziato la disparità di trattamento, ovvero l’applicazione di commissioni diverse in base al tipo di app e alle entrate annuali degli sviluppatori. Come ha rivelato uno studio della Competition and Markets Authority (CMA), lo store di Apple ha un redditività compresa tra il 75% e il 100%, quindi è una vera e propria “macchina stampa soldi”.
La CMA ha avviato un’indagine oltre due anni fa, ma non ha ancora emesso un verdetto. L’autorità antitrust potrebbe infiggere una multa e chiedere modifiche al funzionamento di App Store. Gli sviluppatori vogliono invece un risarcimento danni per i mancati guadagni del passato. Come detto, il valore della class action supera il miliardo di dollari.