Le prime critiche sulle modifiche annunciate da Apple sono arrivate da Tim Sweeney (CEO di Epic Games). Ieri sera è arrivata un’accusa ancora più netta da Spotify che sperava di poter evitare la commissione per ogni abbonamento sottoscritto dagli utenti. Secondo la software house svedese, la nuova tassa di 0,50 euro è un’estorsione.
Spotify: Apple non rispetta il DMA
Spotify ricorda che, quasi cinque anni fa, aveva chiesto l’intervento della Commissione europea contro Apple. La software house svedese sperava quindi che il Digital Markets Act (DMA) potesse mettere fine alle pratiche anticoncorrenziali dell’azienda di Cupertino. Invece non è cambiato nulla. Anzi, le modifiche per App Store in Europa confermano il monopolio di Apple nella distribuzione delle app.
In Apple's 'new' world, the fees could be astronomical. Picture this: A popular free app with tens or hundreds of millions EU users, now faces a tax on every download and update annually. Imagine the impact on popular apps like WhatsApp, Duolingo, X, and Pinterest, all free to…
— Daniel Ek (@eldsjal) January 26, 2024
Spotify afferma che le novità introdotte per lo store sono una farsa. Dato che la vecchia tassa non è più ammessa dal DMA, Apple ne ha creata una nuova che di fatto costringerà gli sviluppatori a non usare uno store alternativo. La Core Technology Fee prevede il pagamento di 0,50 euro per ogni primo download annuale effettuato da App Store e/o store alternativo, se il numero di installazioni supera un milione. Secondo la software house svedese, questa si chiama estorsione.
La nuova tassa deve essere pagata anche per ogni aggiornamento e per l’installazione dello store alternativo (che è un’app). Per gli sviluppatori che offrono solo contenuti gratuiti diventerà una spesa praticamente impossibile da sostenere, se l’app è molto popolare. Se ci sono acquisti in-app si deve aggiungere la commissione del 17% per l’uso di metodi di pagamento di terze parti.
In definitiva, Apple obbligherà gli sviluppatori ad utilizzare il suo store e il suo metodo di pagamento, rendendo praticamente inutile il Digital Markets Act.