Certe applicazioni sembrano voler provocare la reazione di chi preferisce una piattaforma chiusa nelle strette maglie di controllo sui contenuti: l’ultimo caso ha a che fare sempre con App Store e ad un’ app italiana .
Per puntare il dito contro Apple e iPhone, l’italiana Molleindustria , che ha come motto “giochi radicali contro la dittatura dell’intrattenimento” e un passato di provocazioni soffocate , offriva una serie di “giochini” anti-Apple, uno dei quali basato sui suicidi dei dipendenti Foxconn. Phone Story , questo il nome dell’app ora esclusa dallo store digitale della Mela, ma ancora presente su quello di Android, è descritta come un gioco sull'”impatto del consumismo hi-tech”.
L’italiana, peraltro, se la prende con altri suoi giochi anche con McDonald’s, la Chiesa Cattolica, la legge 40 e il sistema internazionale dell’informazione: l’ opinione generale sembra essere più che altro di sorpresa per il fatto che avesse in un primo momento superato le strette maglie di App Store .
Paolo Pedercini di Molleindustria ha sottolineato come proprio questo sembra essere un segno dell’accondiscendenza degli sviluppatori e degli osservatori alla censura di Apple. Nelle motivazioni contestatigli da Cupertino, peraltro, non ci sono solo violazioni per quanto riguarda i contenuti, ma anche l’accusa di avere una procedura non diretta di raccolta di donazioni a favore di enti non profit.
Claudio Tamburrino