Apple ha rimosso diverse applicazione da App Store, colpevoli di far installare un proprio certificato root in grado di far accedere i propri sviluppatori al traffico cifrato degli utenti, dirottandolo verso propri server.
Secondo Apple ciò rischia di rappresentare una possibile minaccia per gli utenti, in particolare perché espone il traffico Web dell’utente a occhi indiscreti: si tratta, insomma, di un problema di privacy e di sicurezza, in quanto l’intermediazione di app in tale maniera compromette le soluzioni SSL/TLS. Tra le applicazioni rimosse , alcuni adblocker che hanno bisogno dei certificati root per e dell’accesso al traffico per individuare i contenuti da bloccare : per scansionare le pagine web ed individuare l’advertising, il traffico deve passare sui server dello sviluppatore, attraverso un sistema tipo VPN che però Apple ha ritenuto non sicuro, anche se necessario alla fornitura del loro servizio.
Alcuni osservatori hanno sottolineato che con iOS 9 Apple gettato le basi per l’adblocking su Safari, mentre alcune delle applicazioni estromesse dall’App Store agiscono anche sulle altre app.
Tra le app rimosse, d’altra parte, c’è anche l’adblocker Been Choice, che si diceva in grado di bloccare l’advertising anche nel contesto di terze app, inclusa Apple News , che prometteva ricompense in cambio di dati comportamentali e che riferiva di operare all’interno del sistema Apple senza dover creare un ponte di contenuti non protetti sui propri server . Probabilmente, tuttavia, questo avveniva con alcune eccezioni: l’app ha così annunciato che rimuoverà il suo servizio di adblocking per Facebook, Google, Yahoo, Yahoo Finance e Pinterest e richiederà immediatamente l’accettazione nello store digitale di Cupertino.
D’altra parte, Apple ha riferito di star lavorando con gli sviluppatori interessati per trovare una soluzione soddisfacente e rispettosa di privacy e sicurezza per farli tornare a disposizione in App Store.
Claudio Tamburrino