Apple è stata giudicata responsabile di aver messo in atto, nei confronti dei suoi rivenditori russi e dei consumatori, delle politiche di prezzi imposti per la vendita di alcuni modelli di iPhone.
Le indagini erano state avviate nel mese di agosto dall’autorità antitrust russa, la FAS: l’analisi del mercato, sollecitata dalle segnalazioni dei cittadini, faceva emergere una tendenza all’uniformità dei prezzi per iPhone 6s e iPhone 6s Plus, in vendita in Russia dall’ottobre del 2015. I 16 principali rivenditori del territorio, si osservava, avevano messo in vendita i due dispositivi a prezzi analoghi, e solo dopo un certo periodo di tempo ciascuno aveva scelto di proporre le rispettive offerte. La stessa dinamica, anticipava la FAS, si era rilevata per altri prodotti Apple: le autorità suggerivano che “una tale coincidenza potesse essere risultato di un coordinamento per la fissazione dei prezzi tra i rivenditori, sollecitato dal gruppo Apple”.
A seguito di mesi di indagini, la FAS ha ritenuto fondati i propri sospetti nei confronti della divisione russa di Apple , e non dell’intero gruppo della Mela, e per i modelli iPhone 5s, iPhone 5c, iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone 6s e iPhone 6s Plus, ma non per iPhone 7 . Apple Rus ha lanciato sul mercato russo questi prodotti tra il 2013 e il 2015 assicurandosi che i 16 rivenditori applicassero una politica di prezzi stabilita a monte per un periodo di tre mesi , prima che potessero realmente competere fra loro con le offerte al consumatore. Per imporre il proprio volere, denunciano le autorità, la divisione russa della Mela ha monitorato le attività dei rivenditori per accertarsi che rispettassero le imposizioni sul prezzo, contattando coloro che se ne discostassero con l’applicazione di prezzi “inappropriati” e minacciando di sospendere gli accordi con coloro che non si adeguassero.
Apple è nota per operare delle politiche rigide di regolazione dei prezzi, politiche che consentono all’azienda di far fruttare i propri prodotti e di garantirsi i margini che la distinguono dalla concorrenza. Si è però dimostrata sensibile alla denuncia per la violazione delle regole sul territorio russo, collaborando con le autorità, sospendendo le pratiche oggetto delle contestazioni e assicurando di sottoporsi a puntuali verifiche antitrust.
La divisione russa della Mela ha tre mesi di tempo per ricorrere eventualmente in appello. La FAS non ha ancora fissato per Apple Rus alcuna sanzione, ma è dato sapere che potrebbe raggiungere il 15 per cento del fatturato sul mercato russo.
Gaia Bottà