Che Apple sia intenzionata ad acquisire il business di Intel legato alla realizzazione dei modem da destinare agli smartphone è cosa risaputa. Le prime indiscrezioni a proposito sono emerse a metà giugno, in seguito alla stretta di mano della mela morsicata con Qualcomm per riprendere la fornitura delle componenti da destinare agli iPhone. Allora il chipmaker di Santa Clara ha ufficializzato l’intenzione di non produrre hardware da destinare alle connessioni 5G per questioni legate alla profittabilità.
Apple-Intel: un miliardo per i modem
Oggi il Wall Street Journal rilancia l’ipotesi, parlando di trattative già in fase avanzata, con il gruppo di Cupertino che avrebbe messo sul piatto un investimento da almeno un miliardo di dollari al fine di portare a termine con successo l’acquisizione. La firma potrebbe arrivare già entro le prossime settimane. La fonte del rumor odierno non esclude in ogni caso ripensamenti o ribaltoni dell’ultimo momento.
Secondo Intel, Apple sarebbe l’acquirente “più logico”. L’azienda di Tim Cook in questo modo si troverebbe tra le mani una tecnologia già sviluppata, risparmiando anni di lavoro e sviluppo. Comprando il chipmaker potrebbe in futuro dover dipendere meno da fornitori esterni per i modem da integrare nei dispositivi 5G. Secondo gli analisti, i primi iPhone che arriveranno sul mercato compatibili con i network di nuova generazione avranno al loro interno componenti prodotte da Qualcomm e Samsung.
Altri potenziali acquirenti
È emerso inoltre come Intel, in seguito alla rinnovata partnership tra Apple e Qualcomm, abbia sondato possibilità diverse, aprendo alle offerte di altri potenziali acquirenti, salvo poi riprendere i contatti con la mela morsicata.
Staccando l’assegno da un miliardo, Cupertino allungherebbe le mani non solo sulle proprietà intellettuali legate all’ambito modem, ma anche sullo staff dell’azienda, inglobando nel proprio organico la sua esperienza. A fine aprile ha già assunto Umashankar Thyagarajan, ex Project Engineer di Intel al lavoro sulla componente XMM 8160, con un’operazione definita da più parti come poaching ovvero la sottrazione di personale a un concorrente o comunque a una società che opera nel medesimo settore.