Apple addestra l'AI sulle email senza violare la privacy

Apple addestra l'AI sulle email senza violare la privacy

Apple sta sviluppando un sistema per addestrare l'intelligenza artificiale analizzando le email senza compromettere la privacy dell'utente.
Apple addestra l'AI sulle email senza violare la privacy
Apple sta sviluppando un sistema per addestrare l'intelligenza artificiale analizzando le email senza compromettere la privacy dell'utente.

Apple fa sul serio con l’intelligenza artificiale (finalmente). E vuole farlo senza tradire la sua filosofia “privacy first”. Come? Analizzando i dati degli utenti direttamente sui loro dispositivi, per affinare i modelli AI senza mai inviare quei dati sui propri server. Ecco la mossa a sorpresa svelata da Mark Gurman di Bloomberg.

Apple analizzerà le email in locale senza compromettere la privacy degli utenti per migliorare la sua AI

In parole povere, Apple non si accontenterà più di usare dati sintetici per addestrare i suo modelli AI. Ora confronterà quei dati sintetici con frammenti di contenuti reali, come le email recenti archiviate su iPhone, iPad o Mac.

Il “trucco” di Apple per addestrare i suoi modelli AI senza compromettere la privacy degli utenti sta tutto nell’elaborazione locale. In pratica, i dispositivi — come iPhone o Mac — analizzano i contenuti dell’utente, come email o messaggi, ma senza mai inviarli ai server Apple né renderli accessibili all’azienda. Lo scopo è migliorare l’accuratezza dei riassunti automatici, ma senza mai violare la riservatezza delle comunicazioni reali.

Apple Intelligence, in effetti, è rimasta indietro rispetto a colossi come OpenAI, Microsoft e Google per aver utilizzato dati sintetici. Da una parte, l’uso dei dati sintetici evita grane sul fronte della privacy, ma se non rispecchiano le reali interazioni degli utenti, i risultati lasciano alquanto a desiderare.

Ed è proprio quello che è successo. Gli strumenti di scrittura e riassunto di Apple spesso inciampano. Le notifiche non hanno sempre senso. I riassunti vanno fuori tema. E Siri è un capitolo a parte: nei test interni ha fallito 1 task su 3. Risultato? Scossoni ai vertici, ritardi nei lanci e una sensazione diffusa che l’azienda non sia ancora pronta per un debutto in grande stile nel mondo dell’AI.

Nuove funzioni, ma solo con il consenso dell’utente

Ora, con questo nuovo sistema di “privacy differenziale” integrato nelle prossime beta di iOS 18.5, iPadOS 18.5 e macOS 15.5, Apple spera di rimettere le cose a posto. Sta applicando lo stesso approccio per potenziare funzioni come Image Playground e Memories Creation.

Da notare che i nuovi miglioramenti basati sull’AI non si attiveranno automaticamente per tutti. Per accedervi, è necessario aver dato il consenso all’analisi del dispositivo e alla condivisione dei dati per il miglioramento dei prodotti. Per verificare o modificare questa impostazione, basta andare su Impostazioni > Privacy e sicurezza sul proprio dispositivo Apple. Da lì è possibile gestire i permessi relativi all’analisi del dispositivo e decidere se partecipare o meno a questo tipo di elaborazione.

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Pubblicato il
15 apr 2025
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