Apple sembra pronta a superare, almeno in via teorica, i limiti della privacy nella gestione delle offerte legate alla pubblicità online: ha rivendicato per sé la tecnologia per dispiegare campagne di advertising ritagliate sulle possibilità effettive di spesa dei netizen .
Presso l’Ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti Cupertino ha fatto richiesta di diritto d’esclusiva su un “metodo e sistema per veicolare advertising attraverso dispositivi mobile” ritagliato su particolari gruppi di utenti che condividano un profilo comune che può essere basato sull’ammontare di credito disponibile sulle proprie prepagate , sui limiti di spesa della propria carta oppure sull’ammontare presente sul proprio conto.
La prospettiva di un’azienda che ha accesso ai conti degli utenti e ne può utilizzare i dati per declinare la propria offerta, dunque, è ora molto vicina , anche se un brevetto non significa il lancio di un nuovo servizio: semplicemente Apple dimostra di aver fatto ricerca in questo senso o di aver avuto questa idea, ritenendola sufficientemente nuova ed innovativa per cercare di ottenere un diritto di privativa su di essa, così da impedirne potenzialmente l’uso ai suoi concorrenti.
Sorprende , d’altra parte, che proprio Apple, che da ultimo con Tim Cook riferisce di non far degli utenti il prodotto cui è interessata, abbia immaginato un tale tipo di impiego delle tecnologie per personalizzare l’advertising.
Claudio Tamburrino