La realtà virtuale prima, la realtà aumentata poi, ma sempre e comunque chimere mai realmente diventate realtà. Sapere che ora Apple si sta interessando seriamente alla questione, lascia intendere come vi siano margini per un nuovo ed ulteriore salto di qualità. Quello definitivo, forse, verso una vera affermazione di questo tipo di tecnologia.
La mossa di Apple è tutta in una semplice acquisizione: per una cifra non meglio precisata, Cupertino ha fatto proprio il gruppo Akonia Holographics: l’azienda, nata con un impegno sui sistemi di storage olografico, si è in seguito evoluta verso lo sviluppo di piccole lenti per occhiali smart (Akonia HoloMirror) e vanta oggi qualcosa come 140 brevetti in questo comparto. L’acquisizione da parte di Apple non dice nulla di più sulle reali intenzioni di Tim Cook in merito, ma forse può rappresentare un indizio per il settore.
Il fallimento dei Google Glass è stato un trauma perché l’esperimento di Mountain View era stato in assoluto il più popolare, il più ambizioso e il più avanzato tra i tentativi posti in essere. Troppi i problemi da affrontare e troppo scarsi i risultati raggiunti: indossare i Google Glass non poteva aggiungere nulla all’esperienza utente che non fosse possibile con strumenti di ben minor complessità – basti immaginare i passi avanti fatti dagli smartphone e dalle loro fotocamere nel frattempo.
L’acquisizione di Apple è invece un nuovo tassello che si unisce a quel ARkit framework rilasciato da Apple appena un anno fa: sebbene ai tempi dell’annuncio ARkit sembrasse dover fare riferimento soprattutto al mondo iPhone, ora l’acquisizione Akonia Holographics apre a nuovi eventuali esperimenti. Ma Apple si muove sul tema fin dal 2013, quando mise a segno l’acquisizione di PrimeSense per poco più di 300 milioni di dollari, seguita a ruota dalle varie Metaio e FlyBy. Nel frattempo talenti dai più avanzati progetti di AR sono progressivamente arrivati verso Cupertino e il quadro generale è andato componendosi poco alla volta.
Rimane da capire se, ancora una volta, le tecnologie di realtà aumentata scivoleranno verso gli smartphone come funzionalità aggiuntiva (la strada più probabile, quantomeno nel breve periodo) o se troveranno dignità standalone attraverso device dedicati. Un articolo pubblicato nel 2016 dalla stessa Akonia sul proprio sito, però, sembra alzare l’asticella parlando proprio di Apple e usando Cupertino come dimostrazione del fatto che l’AR è qui per rimanere e per imporsi, forse addirittura per sostituire gli smartphone nel lungo periodo. E la tesi parte proprio dalle parole pronunciate da Tim Cook durante un incontro con gli azionisti:
Siamo fortemente impegnati nella corsa alla Realtà Aumentata, pensiamo sia una cosa grandiosa per gli utenti e una grossa opportunità commerciale.
Akonia Holographics entrerà ufficialmente nel novero delle proprietà Apple entro il primo semestre dell’anno. Appare però al momento complesso capire a che punto di completamento sia giunto il mosaico di Cupertino che tutti vedremo presto o tardi in realtà aumentata.