M8 è uno smartphone prodotto dalla cinese Meizu dall’aspetto molto simile a iPhone: per questo Apple ha ottenuto che la sua vendita sia proibita.
Già produttore di lettori mp3 che citavano iPod e iPod nano, Meizu era uscita con un modello simile al primo iPhone già a pochi mesi dal suo esordio. A sorprendere , dunque, è anche il tempo che ci è voluto a Cupertino per agire contro il clone: ma ad aver garantito l’indifferenza di Cupertino, forse, anche il fatto che non operava sul mercato statunitense, ma solo su quello asiatico e europeo. Insomma, lontano dagli occhi, lontano dall’ <International Trade Commission ( ITC ).
Il CEO della cinese, Jack Wong, aveva scritto nei giorni scorsi sul forum ufficiale dell’azienda che i legali di Cupertino avevano chiamato in causa le troppe somiglianze tra i due prodotti per chiedere l’interruzione della produzione e della vendita dello smartphone interamente cinese.
Per altro, Wong non aveva espresso sorpresa, anzi, si era detto pronto ad interrompere la produzione del device incriminato, cercando però di ottenere uno sconto e cercando di resistere alla pressione circa l’interruzione della vendita dei dispositivi già in commercio o in magazzino : troppo alto l’investimento già effettuato.
Tuttavia, Wong non sembra avere le basi legali per resistere, e a fiancheggiare Apple è arrivato l’Ufficio Proprietà Intellettuale cinese , che ha l’autorità per fermare la produzione di Meizu anche in assenza il pronunciamento di un giudice se ne rileva l’urgenza: sono state così ufficialmente interrotte la produzione e la vendita dei dispositivi copiati nel design da Cupertino.
L’impatto che questo divieto causerà a Meizu potrebbe inoltre significare che la cinese non avrà le risorse per un’eventuale procedimento legale.
La questione, peraltro, è stato chiusa ufficiosamente da una mail di Steve Jobs, che spiegava le chiare motivazioni dietro l’offensiva di Apple: “Ci avevano rubato le idee e la proprietà intellettuale”.
Claudio Tamburrino