Secondo alcune fonti , il Dipartimento di Giustizia (DoJ) statunitense e la Federal Trade Commission (FTC) avrebbero aperto un’indagine sul nuovo servizio di abbonamento interno alle app previsto da Apple.
Si tratta ancora di uno stato preliminare delle indagini, che potrebbe anche non concretizzarsi di un’indagine formale .
Il nuovo modello di pagamento previsto da Apple aveva fatto da subito protestare vari sviluppatori: tra i primi a far sentire la propria voce il servizio musicale Rhapsody, che ha attaccato soprattutto il 30 percento ad appannaggio di Apple sugli acquisti in-app che si sommerebbero alle quote che deve già versare a detentori di diritti, etichette ed editori musicali e per questo aveva appunto paventato la possibilità di avviare in cooperazione con altri editori una causa contro Apple .
Altri editori, come Time e Condé Nast, avevano espresso il timore che il nuovo modello potesse non garantire una sufficiente flessibilità. Un portavoce della Commissione Europea, poi, aveva dichiarato che Bruxelles stava “accuratamente monitorando la situazione”.
Compito dell’autorità sarà innanzitutto verificare se Apple detiene un monopolio di mercato (tutto da verificare se si sta parlando di quello delle app, di quello editoriale in toto, di quello della musica digitale, o quello specifico dei tablet ecc) e se abusa di questo eventuale monopolio con pratiche commerciali oppressive e anticompetitive.
Fra queste potrebbero rientrare l’obbligo imposto alle app editoriali di non puntare a negozi online diversi da App Store e di non offrire altrove condizioni di abbonamento migliori di quelle messe a disposizione dei suoi utenti. Nel primo caso, infatti, obbliga ad utilizzare un metodo di pagamento su cui ottiene una percentuale e, con il sistema di pagamento integrato di iTunes costituirebbe un sistema poi difficilmente scardinabile da eventuali concorrenti; nel secondo rischia di distorcere la naturale concorrenza dei prezzi .
Apple, FTC e DoJ non hanno commentato l’indiscrezione.
Claudio Tamburrino