Segniamoci questa data sul calendario: il 9 giugno si apriranno le porte della WWDC 2025, la conferenza annuale dedicata agli sviluppatori. L’evento svelerà il futuro di iOS, macOS e (si spera) dell’atteso upgrade AI di Siri. La Worldwide Developers Conference si svolgerà come sempre presso l’Apple Park a Cupertino.
Oltre al keynote inaugurale, ci sarà anche il tradizionale approfondimento tecnico chiamato “State of the Union”, seguito da giorni di workshop e incontri dedicati agli sviluppatori, fino alla chiusura del 13 giugno. L’evento sarà accessibile sia in presenza che online per la community globale di sviluppatori Apple.
iOS 19, iPadOS 19 e macOS: un cambio di look all’orizzonte?
Ovviamente, i riflettori saranno puntati sulle nuove versioni di iOS, iPadOS, macOS, watchOS e tvOS. Ma quest’anno potrebbe esserci una sorpresa in più: secondo le indiscrezioni, Apple starebbe preparando un bel restyling grafico per i suoi sistemi operativi. Icone, menu e pulsanti potrebbero subire un lifting per garantire una maggiore coerenza tra i vari dispositivi.
Apple Intelligence su Siri rinviata al prossimo anno
E Siri? L’anno scorso, Apple aveva fatto sognare tutti con le promesse di Apple Intelligence, un upgrade AI che avrebbe dovuto rendere l’assistente vocale capace di vedere lo schermo, interagire con le app e capire il contesto. Peccato che queste funzioni non siano ancora arrivate: come ha confermato la portavoce Jacqueline Roy a Daring Fireball, ci vorrà più tempo del previsto per sfornare queste novità, che slitteranno al prossimo anno.
Hardware a sorpresa? Forse un Mac Pro e i nuovi AirTag
Ma il WWDC non è solo software: spesso Apple ne approfitta per svelare qualche nuovo gioiellino hardware. L’ultima volta, nel 2023, era toccato a Vision Pro, il chip M2 e alcuni nuovi Mac. Quest’anno, dopo gli aggiornamenti già arrivati per iPad Air, MacBook Air, Mac Studio e iPhone 16E, potrebbe essere il turno di un Mac Pro rinnovato e della seconda generazione di AirTag, entrambi attesi per la metà dell’anno secondo l’onnisciente Mark Gurman di Bloomberg.