Sarebbe interessante sapere se l’ accordo raggiunto tra Apple e la tribù dei Cherokee sia stato sancito da un tradizionali contratto o dalla leggendaria fumata di calumet. Apple anche in quest’occasione è stata molto riservata per quanto riguarda la fase di contrattazione.
L’accordo con la tribù degli Indiani d’America risale in realtà a tre anni fa: i primi contatti tra le parti avevano tuttavia lasciato scettici i vertici della comunità, consapevoli del fatto che iPhone ospita solo 50 lingue, nessuna delle quali di una tribù di nativi americani.
Invece si sono dovuti ricredere: l’accordo ha già permesso a Cupertino di sviluppare un software per la loro lingua per iPhone e iPod Touch, apparso nella versione iOS 4.1.
I Cherokee sperano in questo modo di preservare la loro lingua originaria, parlata ormai da appena 8mila persone (la maggior parte over 50) su 290mila membri della comunità, portandola sui dispositivi amati dalle nuove generazioni, più interessate alla tecnologia che alle tradizioni degli antenati.
Adesso Apple intende lavorare anche ad una tecnologia specifico per iPad. I software già sviluppati per iPhone e iPod, intanto, sono utilizzati dai maestri della scuola Cherokee di Tahlequah, Oklahoma.
Claudio Tamburrino