Le attese auto senza pilota di Apple sono arrivate sulle strade della California.
Non si dovrebbe trattare di veicoli targati Apple: Cupertino ha accantonato da mesi l’idea iniziale del Project Titan che prevedeva lo sviluppo di veicoli con la Mela, per concentrarsi esclusivamente sul software, installato da ultimo su tre SUV Lexus RX450h del 2015 che hanno ricevuto l’autorizzazione a circolare sulle strade a stelle e strisce.
Ad avvistare le macchine alla cui guida c’è il software di Cupertino è stato curiosamente un suo concorrente, MacCallister Higgings cofondatore della startup Voyage specializzata in self-driving, che in un tweet usa il soprannome “La cosa” e in effetti la prima cosa che salta agli occhi è che – evidentemente – Cupertino è ancora in una fase iniziale della sperimentazione in cui non c’è spazio per le sottigliezze: gli strumenti, le telecamere e gli altri sistemi di monitoraggio montati sulle Lexus adottate da Apple sono ancora molto ingombranti, molto più appariscenti di quelli montati sulle vetture su cui sta invece lavorando Waymo che sui suoi veicoli ha già minimizzato e semplificato design e dimensioni dei sensori, integrandoli in parte alla carrozzeria .
Going to need more than 140 characters to go over 🍎’s Project Titan. I call it “The Thing” pic.twitter.com/sLDJd7iYSa
– MacCallister Higgins (@macjshiggins) October 17, 2017
Apple, d’altra parte, si è messa in carreggiata nella corsa alla tecnologia del self-driving in ritardo rispetto alla folta concorrenza tra cui figurano, oltre a Google, realtà come Tesla, BMW, Honda, Ford e Nissan.
L’esordio del software per la guida senza pilota di Cupertino si appoggia quindi, come da attese, su hardware di parti terze : nelle auto in circolazione gli osservatori esperti hanno ora riconosciuto, tra l’altro, 6 sensori LIDAR della Velodyne che insieme a telecamere e altri dispositivi è mascherato da plastica bianca.
Claudio Tamburrino