La mela morsicata avrà la sua auto elettrica e autonoma, ma non tanto in fretta quanto ipotizzato nel rumor della scorsa settimana: la Apple Car non arriverà sul mercato prima del triennio 2025-2027. Il debutto potrebbe slittare fino al 2028 se le condizioni non si riveleranno ideali per il lancio. L’ipotesi sulle tempistiche è stata formulata da uno che conosce molto bene il business di Cupertino, l’analista Ming-Chi Kuo.
Ming-Chi Kuo su Apple Car: non prima del 2025
Un ritardo rispetto alla tabella di marcia di cui si è parlato in un primo momento sarebbe da imputare a diversi fattori: anzitutto la volontà di soddisfare requisiti molto elevati in termini qualitativi, poi alcuni trend innescati nel campo dei veicoli autonomi e ad alimentazione elettrica, forse anche in merito alle batterie e all’evoluzione delle tecnologie che ne regolano il funzionamento.
Una delle sfide più difficili che Apple potrebbe trovarsi ad affrontare in questo ambito è legata al gap da colmare nei confronti di alcuni concorrenti (Tesla e Waymo su tutti) per quanto concerne le soluzioni di intelligenza artificiale a cui affidare la gestione delle vetture. Insomma, il gruppo di Tim Cook potrebbe dover fare i conti con pesci grossi già forti di un vantaggio competitivo importante, un po’ come avvenuto ad esempio nel mercato degli smart speaker.
La domanda per HomePod e HomePod mini è stata inferiore alle aspettative e lo sviluppo di nuovi modelli è stato temporaneamente sospeso. La competizione nel territorio delle auto elettriche e autonome è più feroce rispetto a quella nel campo degli smart speaker, dunque crediamo sia pericoloso saltare alla conclusione che Apple avrà automaticamente successo.
La componente software sarà altrettanto importante se non più di quella hardware.
Se Apple vuole avere successo in futuro, il fattore chiave sono l’IA e i Big Data, non l’hardware. Una delle più grandi preoccupazioni a proposito di quando la Apple Car verrà lanciata riguarda il fatto che allora i brand che già offrono self-driving car avranno accumulato almeno cinque anni di dati lavorando su IA e deep learning. Come può Apple, arrivando dopo, colmare questo gap?
Una possibile risposta è quella che porta alla partnership con terze parti, per la fase di istruzione degli algoritmi così come per la produzione vera e propria delle vetture.
Ad ogni modo la rotta è segnata. È ancora troppo presto per affermare con certezza se vedremo o meno la Apple Car o in quale forma. Senza dubbio il modello di business della mela morsicata è andato cambiando e diversificandosi nel corso degli ultimi anni e continuerà a farlo, concentrandosi sempre più sui servizi in modo da compensare una fisiologica flessione nelle vendite di dispositivi come gli iPhone. Solo il tempo dirà se nella visione di Cupertino rientreranno anche le quattro ruote: i lavori fin qui condotti sulla piattaforma CarPlay sembrano ad ogni modo puntare in questa direzione.