Tim Cook è l’attuale CEO di Apple, successore di Steve Jobs, e ad oggi non ha ancora in programma l’abbandono della posizione da lui occupata, ma un giorno ciò accadrà e per quel momento l’azienda non può farsi trovare impreparata e infatti non succederà, visto e considerato che pare siano già stati stilati dei piani molto dettagliati sul da farsi.
Apple: Tim Cook parla dei possibili successori
A rendere nota la cosa è stato lo stesso Tim Cook, nel corso di un’intervista della durata di 45 minuti per il podcast “Dua Lipa: At Your Service” della BBC Sounds condotto dalla cantante Dua Lipa, visibile di seguito.
Il CEO del colosso di Cupertino ha ammesso di non sapere per quanto tempo rimarrà in Apple.”Li adoro”, ha detto, riferendosi ai suoi 25 anni trascorsi in azienda. “Non riesco a immaginare la mia vita senza essere lì, quindi sarò lì ancora per un po’”.
Quando però a Tim Cook gli è stato chiesto se esiste un piano di successione in Apple, il CEO ha commentato nel seguente modo, che riportiamo in forma tradotta.
Siamo un’azienda che crede nel lavoro sui piani di successione, quindi abbiamo piani di questo tipo molto dettagliati. Perché qualcosa di imprevedibile può sempre accadere. Domani potrei scendere dal marciapiede sbagliato. Spero che ciò non accada.
Chi mi succederà?
Non posso dirlo, ma il mio lavoro è anche quello di preparare diverse persone affinché abbiano la capacità di avere successo, e voglio davvero che il prossimo CEO venga dall’interno di Apple. Quindi questo è il mio ruolo: che ci siano diversi candidati tra i quali poter scegliere”.
Tim Cook, dunque, ha già in mente una serie di possibili candidati alla sua posizione, sebbene non abbia fatto nomi esatti, ma tutti lavorano già in Apple.
Unitamente all’informazione in questione, nel corso dell’intervista Tim Cook ha avuto modo di raccontare una sua giornata tipo e varie esperienze di vita, ha discusso degli sforzi di sostenibilità ambientale di Apple, dell’uso eccessivo degli smartphone, del valore della collaborazione e della parità di rappresentazione, della filantropia e della promessa e dei pericoli dell’IA, dell’intelligenza artificiale generativa e del potenziale dei modelli linguistici.