Apple doveva consegnare oltre 1,3 milioni di documenti entro il 30 settembre. Non è noto se la scadenza è stata rispettata. L’azienda di Cupertino ha intanto chiesto alla giudice Yvonne Gonzalez Rogers di annullare l’ingiunzione relativa alla clausola anti-steering, citando due precedenti a suo favore.
Nuovo colpo di scena
Dopo oltre quattro anni, lo scontro legale tra Epic Games e Apple non è ancora terminato. L’azienda di Cupertino ha vinto la causa, ma la giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha ordinato di eliminare la cosiddetta clausola anti-steering che impedisce agli sviluppatori di inserire link nelle app per indicare l’esistenza di metodi di pagamento più economici all’esterno di App Store. L’azienda di Cupertino ha eliminato la clausola, aggiungendo però una commissione del 27% (invece del 30%) per ogni pagamento di terze parti.
Epic Games ha nuovamente denunciato Apple per non aver rispettato l’ingiunzione. Un altro giudice ha chiesto all’azienda di Cupertino di consegnare tutti i documenti che giustificano la decisione di introdurre una commissione per i pagamenti all’esterno dello store. Apple vuole ora ottenere l’annullamento dell’ingiunzione, citando due nuovi precedenti che non esistevano quando la giudice ha emesso l’ingiunzione.
In base al primo caso (Beverage vs Apple), la clausola anti-steering non è considerata sleale per la Unfair Competition Law della California, quindi un’ingiunzione federale non può essere imposta se non esiste una violazione di una legge statale. Inoltre, l’ingiunzione dovrebbe essere eventualmente limitata a Epic Games, non estesa a tutti gli sviluppatori.
In base al secondo caso (Murthy vs Missouri) è necessario dimostrare con prove specifiche se una condotta può causare un danno economico. In pratica, Epic Games non ha dimostrato che gli utenti avrebbero utilizzato il suo store e il suo metodo di pagamento se non ci fosse stata la clausola anti-steering. L’udienza in tribunale è prevista il 12 novembre.