Manca meno di una settimana alla scadenza dell’ingiunzione emessa dalla giudice Yvonne Gonzalez Rogers. A partire dal 9 dicembre, Apple dovrà consentire l’uso di sistemi di pagamento di terze parti, consentendo agli sviluppatori di inserire link o pulsanti nelle app. L’azienda di Cupertino ha tuttavia confermato che la commissione del 15-30% dovrà essere pagata lo stesso.
Pagamenti in-app o out-app pari sono
All’inizio di settembre è terminato il lungo processo (per i tempi statunitensi) avviato l’anno scorso, in seguito alla denuncia presentata da Epic Games. La software house aveva accusato Apple di monopolio, in quanto obbliga gli sviluppatori all’uso della sua piattaforma di pagamento. La giudice ha stabilito che ciò non è vero, imponendo però all’azienda di Cupertino di consentire l’inserimento di pulsanti e link nelle app per l’accesso a sistemi di pagamento alternativi.
Apple ha tentato di posticipare l’entrata in vigore dell’ingiunzione, ma senza successo. Come ipotizzato da molti esperti del settore, gli sviluppatori dovranno pagare sempre una commissione.
A pagina 10 del documento legale depositato a fine novembre è infatti scritto:
Se l’ingiunzione dovesse entrare in vigore, Apple applicherà una commissione sugli acquisti effettuati mediante questi meccanismi.
I meccanismi in questione sono i pulsanti e i link che gli sviluppatori potranno aggiungere alle app. L’azienda di Cupertino chiede nuovamente di sospendere l’ingiunzione perché occorre tempo per implementare le modifiche. Apple sottolinea inoltre che non può recuperare le spese da Epic, quindi l’ingiunzione rappresenterà un danno irreparabile.
Google ha già annunciato una simile policy per il suo store. Gli sviluppatori possono utilizzare sistemi di pagamento alternativi, ma dovranno versare una commissione dell’11% (invece del tradizionale 15%).