Apple è una delle poche big tech occidentali che continua le sue attività in Cina. Il report pubblicato da The Information spiega probabilmente il motivo per cui il governo non cerca di ostacolare l’azienda di Cupertino. Il CEO Tim Cook avrebbe firmato un accordo segreto da 275 miliardi di dollari per cinque anni con la promessa di importanti investimenti nel paese.
Patto segreto da 275 miliardi di dollari
Come è noto, le aziende occidentali (statunitensi in particolare) possono rimanere in Cina solo se rispettano rigide imposizioni di legge, come quella che le obbliga a conservare i dati degli utenti cinesi in server posizionati sul territorio del paese. Ciò permette alle autorità di accedere alle informazioni con maggiore facilità. L’elenco delle big tech che hanno abbandonato la Cina o che non possono offrire i loro sevizi è piuttosto lungo (Facebook, Twitter, Google, LinkedIn, Yahoo e altre). Apple continua invece le sue attività nel secondo mercato mondiale, dopo gli Stati Uniti.
L’accordo segreto da 275 miliardi di dollari sarebbe stato firmato in occasione di una visita di Tim Cook del 2016. Per evitare le azioni delle varie autorità cinesi, Apple avrebbe promesso di aiutare le aziende locali nello sviluppo di tecnologie avanzate, supportare la formazione dei giovani talenti cinesi, usare più componenti cinesi nei suoi dispositivi, collaborare con le università, investire in progetti di energia rinnovabile, aprire nuovi store e centri di ricerca.
Grazie all’attività di lobbying, Apple avrebbe ottenuto alcuni “favoritismi“, tra cui il controllo diretto su alcuni dati degli utenti (che altre aziende occidentali devono invece cedere al governo cinese). In cambio, Apple accetta di eliminare dallo store app e contenuti vietati. Il patto segreto potrebbe essere esteso fino a maggio 2022.