Paul Devine, ex manager Apple, si è dichiarato colpevole dell’accusa di aver accettato tangenti per passare ai produttori di accessori informazioni riservate sui futuri prodotti iPhone e iPad. Dovrà pagare una multa da 2,3 milioni di dollari .
Secondo l’accusa Devine aveva racimolato , personalmente durante i suoi viaggi in Asia o attraverso conti off-shore e società fittizie, mazzette per un totale di un milione di dollari che rappresentavano una parte dei profitti generati dalle aziende grazie al suo aiuto.
Le informazioni che passava, d’altronde, erano preziose in quanto permettevano ai produttori di accessori per i prodotti con la Mela di contrattare condizioni più convenienti con Apple .
Cupertino aveva già provveduto a licenziarlo.
Apple attende ora il giudizio degli altri manager spioni, la maggior parte dei quali lavorava nell’orbita dell’azienda di consulenza Primary Global Research LLC, e che l’FBI ha incastrato a dicembre con l’accusa di frode informatica e associazione a delinquere volta alla frode : “Le informazioni dei consulenti andavano ben al di là delle ricerche di mercato consentite”. Con Cupertino sono state vittime della rete alternativa di informazioni AMD e altre aziende ICT.
A dare il via alle indagini, un altro consulente che si è dichiarato colpevole e che ha svolto il ruolo di gola profonda.
Claudio Tamburrino