Quello che si sta chiudendo è stato per Apple un anno rivoluzionario. Come ho già avuto modo di evidenziare , in poco più di sei mesi è stata completata una transizione – quella all’architettura x86 – che molti ritenevano impossibile, e nonostante i dubbi e le paure di molti utenti (per molti versi giustificate ), il cambio di processore ha avuto esiti più che positivi.
Certo, non si può dire che tutto sia filato liscio da subito: le nuove macchine, soprattutto quelle riviste anche sotto il profilo estetico, come il MacBook, sono nate con qualche problemino di gioventù, ma nonostante questo gli ultimi dati di vendita, e i relativi risultati finanziari, evidenziano che Apple è in forte crescita, sia come CPU vendute che come quota di mercato, ed è proprio il MacBook a guidare la classifica delle vendite Apple.
Anche dal punto di vista del software, dopo un fisiologico periodo iniziale in cui le applicazioni per MacIntel scarseggiavano, e Rosetta (con i suoi limiti) la faceva da padrona, ora le cose vanno decisamente meglio. Anche uno dei maggiori assenti tra le applicazioni Universal Binary, Photoshop, nei giorni scorsi è stato rilasciato in versione beta per i nuovi Mac, e dalle prime prove sembrerebbe che sia stato fatto un ottimo lavoro da parte di Adobe. In realtà ci sono ancora applicazioni che girano solo sotto Classic (fortunatamente molto poche… di indispensabili per certi lavori ne conosco solo un paio) e chi ancora le utilizza dovrà trovare delle alternative, perché l’ambiente Classic non è disponibile per la versione x86 di Mac OS X, anzi, è probabile che possa sparire anche dalla versione PPC con l’arrivo di Leopard.
Ma abbandoniamo per un attimo quello che è successo durante l’anno e concentriamoci su quello che potrà riservarci il 2007. Se sembra ormai certo il lancio dell’iPhone (che sicuramente avrà un altro nome, visto che l’iPhone è già stato lanciato sul mercato da Cisco ), ci sono forti dubbi sulla data della presentazione e relativa immissione sul mercato. Alcune voci parlano di due modelli: il primo “semplice”, in vendita già dalla primavera, il secondo più simile ad uno smartphone ma disponibile solo dalla prossima estate. Questo secondo modello potrebbe avere uno schermo wide e chiudere il cerchio con le altre indiscrezioni che parlavano di un iPod wide-screen. Resta da chiedersi che sistema operativo potrebbe utilizzare un eventuale smartphone Apple: versione ampliata del software che governa l’iPod, o qualcosa di nuovo “derivato” da Mac OS X e potenzialmente installabile anche su altri dispositivi portatili (come riportano le ultime indiscrezioni)? Quello che è certo è che l’iPod sta vendendo ancora molto bene, e anche le vendite di iTunes Store procedono bene, nonostante alcuni studi mal interpretati lasciassero intendere il contrario.
Parlando di notizie più concrete, durante l’expo di San Francisco, che si terrà tra l’8 e il 12 gennaio, verranno sicuramente mostrati maggiori dettagli sulla nuova versione di Mac OS X, nota con il nome in codice Leopard. Tra le possibili novità non ancora svelate potrebbe esserci l’adozione del filesystem ZFS .
Sviluppato da Sun e pubblicato sotto licenza open source, ZFS offre diverse caratteristiche interessanti, alcune delle quali sembrano convergere verso le funzionalità che saranno implementate in Leopard. Per esempio, con lo ZFS nessun blocco del disco che contiene dati “attivi” viene mai sovrascritto (spazio permettendo e salvo esplicita richiesta): questo consente di memorizzare ogni variazione dei dati e di recuperarli in ogni momento; se aggiungete un’interfaccia ad-hoc per sfruttare questa potenzialità, avrete ottenuto la Time Machine di Leopard.
Un’altra caratteristica di ZFS è quella di lavorare su volumi virtuali che possono essere composti anche da più hard disk: una sorta di configurazione RAID integrata nel filesystem. Ci sono poi altre caratteristiche interessanti, che vanno dall’ottimizzazione della gestione dei file di piccole dimensioni fino alla massima capacità gestibile (è un filesystem a 128 bit, quindi puo’ maneggiare una mole di dati infinitamente superiore a quella degli attuali filesystem a 64 bit).
Il supporto a questo filesystem è dato ormai per certo visto che è presente nell’applicazione di gestione dei dischi dell’ultima build di Leopard. Resta da capire se verrà integrato direttamente nel sistema (con relativi benefici al funzionamento del sistema stesso), o sarà disponibile solo a livello di compatibilità in lettura/scrittura, magari proprio per gestione dei supporti di backup.
Tornando a parlare di notizie per certi versi più frivole, l’expo di inizio 2007 dovrebbe svelare qualche ulteriore dettaglio anche sul fantomatico iTV . Qualcuno ha notato come un prodotto del genere potrebbe sovrapporsi al Mac-mini, soprattutto se il prezzo di iTV dovesse essere concorrenziale.
Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, iTV (nome ancora provvisorio) dovrebbe essere una sorta di media-extension, ovvero un dispositivo che fa da ponte tra i dati memorizzati sul proprio computer, che magari si trova nello studio o in camera, e i dispositivi per usufruirne comodamente in salotto (televisore e impianto audio). iTV sarà verosimilmente controllato con un’interfaccia simile a Front Row e un Apple Remote, sarà dotato di connettori RCA, porta HDMI, uscite audio ottiche, porta ethernet e possibilità di collegamento Wi-Fi: quest’ultimo punto, in relazione alla necessità di prelevare in tempo reale i dati per un segnale video, lascia intendere che Apple si appresti ad adottare lo standard 802.11n. iTV sarà legato a doppio filo con la vendita online di film e contenuti video in genere: sull’iTunes Store americano, per esempio, si possono trovare le più famose serie televisive, e per il 2007 ci si aspetta che gli stessi prodotti vengano messi in vendita anche sugli altri store.
Un’ulteriore potenzialità di iTV potrebbe essere la capacità di eseguire dei semplici videogame, come quelli attualmente in vendita per l’iPod. L’interesse di Apple verso questo settore sarebbe testimoniata dall’assunzione di personale esperto del campo e dalle dichiarazioni di alcuni analisti del settore.
Fatte tutte queste premesse, un’osservazione nasce spontanea: iTV dovrà avere un prezzo accessibile, perché in caso contrario verrebbe cannibalizzato dal Mac mini, che può fare tutto questo e anche molto di più.
In definitiva, di notizie che potrebbero scaldare l’atmosfera dell’expo ce ne sono parecchie, e a quello che abbiamo detto potrebbero aggiungersi dei probabili aggiornamenti hardware (come l’adozione dei processori quad-core e l’introduzione di tastiere con iPod-dock integrato) e le canoniche nuove release di iLifè07, iWork’07 e gli altri software.
Domenico Galimberti
(Per contattare l’autore scrivere alla redazione )