Dopo un lungo periodo di relativa calma, quest’anno Apple è tornata a far parlare molto di sé grazie a nuovi prodotti (due su tutti, Apple Watch e il MacBook da 12″ , entrambi dotati di Force Touch), nuovi servizi ( Apple Music , prossimamente anche su Android), e numerose indiscrezioni, tra cui quella di un’automobile a guida automatica, evidente sfida verso Google nel perfezionamento dell’intelligenza artificiale.
Non sorprende quindi che per l’ evento di ieri sera ci fosse molta carne al fuoco: tra l’altro, se negli ultimi anni Apple ha sempre organizzato due eventi autunnali, uno dedicato quasi esclusivamente ai nuovi Phone e iOS, e l’altro dedicato agli iPad e tutto il resto, quest’anno la particolare attenzione alla segretezza, e la sede scelta per gli annunci (il Bill Graham Civic Auditorium di San Francisco, un luogo che può ospitare 7mila persone) lasciavano presagire che ci sarebbero stati numerosi e sostanziosi annunci, annunci che con tutta probabilità non lasciano spazio ad un ulteriore evento in questo 2015.
Ma restiamo in tema: l’ evento di ieri (ore 19:00 italiane) aveva un titolo ben preciso, “Hey Siri, give us a hint.” e lasciava presagire che uno dei grandi protagonisti degli annunci sarebbe stato proprio l’assistente digitale di Apple, cosa vera solo in parte, perché nell’affollato panorama degli annunci hardware, è rimasto poco spazio per parlare dei nuovi sistemi operativi (dei quali si era comunque parlato in modo esteso nel corso della recente WWDC ): iOS9 sarà disponibile a partire dal 16 settembre per tutti gli utenti di iPhone (dal 4s in poi) e iPad, inclusi i primi modelli di iPad mini e l’ormai anziano iPad 2. Stessa data anche per l’aggiornamento di sistema di Apple Watch: Watch OS 2 verrà rilasciato anch’esso il 16 settembre, in quanto strettamente legato alle sorti di iOS.
Partiamo proprio da Apple Watch , visto che l’evento è partito proprio da qui: nessuna novità hardware (se si escludono le nuove varianti cromatiche e i nuovi cinturini), visto che sono passati solo pochi mesi dal lancio del primo modello, ma un nuovo sistema operativo che consentirà agli sviluppatori di realizzare applicazioni native, non necessariamente legate alla loro controparte sul telefono, che possono accedere a tutti i sensori dell’orologio, così da poter ampliare considerevolmente il numero e le possibilità delle già numerose app che girano sullo smartwatch della Mela. Proprio questo aspetto è quello che potrebbe dare un’ulteriore spinta a quello che, nonostante i numeri probabilmente inferiori alle aspettative, è di gran lunga lo smartwatch più venduto.
A parte qualche breve demo su applicazioni dedicate alla salute, non si è detto molto di più su Apple Watch, in quanto Tim Cook era ansioso di introdurre il nuovo iPad Pro .
iPad Pro , presentato da Phil Schiller, è fondamentalmente un iPad maggiorato e potenziato: 12,9″ per una risoluzione di 2732×2048, per un totale di 5,6 milioni di pixel. Lavorare su un display touch da 12,9″ significa avere a disposizione una tasiera full size sullo schermo, ma per l’occasione Apple si è inventata anche Smart Keyboard , integrata nella cover, che si collega all’ iPad Pro attraverso un apposito connettore magnetico (Smart connector) integrato nel lato lungo dell’iPad, e capace di trasferire sia l’alimentazione che i dati. Se questo non dovesse bastare, vista la grande dimensione dell’iPad Pro e la sua propensione a lavorare anche con applicazioni più professionali, Apple ha realizzato anche uno stilo: Apple Pencil . Pencil , che si ricarica direttamente dalla porta Lightning dell’iPad, offre controlli sia sul livello di pressione che sull’inclinazione, offendo un elevato livello di precisione con una latenza praticamente nulla (funzione interessante quella che consente di appoggiare due dita sullo schermo per far comparire un righello virtuale utile per tracciare linee rette): il video mostrato durante il keynote è stato molto eloquente in merito, così come le dimostrazioni fatte in diretta da Microsoft e Adobe.
Al di là di questi dettagli, se parliamo di applicazioni e utilizzi professionali, non possiamo dimenticare applicazioni quali iMovie (che su iPad Pro permette di gestire due flussi video 4K), Photoshop Fix e AutoCAD 360… per gestire tutto questo (sfruttando anche le possibilità multitasking di iOS 9 ), iPad Pro monta un nuovo processore Apple A9X (ovviamente a 64 bit) che offre una potenza della CPU pari a 22 volte quella dell’iPad originale, mentre la capacità del comparto grafico è stata addirittura potenziata di 360 volte. Con queste capacità, iPad Pro è più veloce della maggior parte dei portatili in circolazione: che sia giunta l’ora per Apple di abbandonare Intel per tornare definitivamente ad un’architettura hardware proprietaria? Forse è ancora un po’ presto, in ogni caso iPad Pro sarà disponibile da novembre con prezzi a partire da 799 dollari.
Chiuso l’argomento iPad, sul palco arriva Eddy Cue per presentare un’altra novità molto attesa, la nuova Apple TV : se ne parla già da molti anni, e personalmente aspettavo la possibilità di installare applicazioni su questo dispositivo Apple già dal lontano 2010 .
Al di là di Netflix, Hulu, HBO, e tutti gli show televisivi (la cui disponibilità italiana sarà tutta da verificare), il vero punto di forza di Apple TV sarà l’App Store. Un simile dispositivo (che, tra parentesi, sarà disponibile da ottobre con un prezzo di 149 dollari per la versione da 32GB) può diventare veramente la via d’accesso di Cupertino per portare Apple in tutte le case. Ad un prezzo relativamente basso si ha a disposizione un discreto catalogo di film e show televisivi, un archivio musicale quasi illimitato (nel caso di abbonamento ad Apple Music) e soprattutto un negozio dove comprare videogame anche di ottima qualità a prezzi contenuti. Tra l’altro, a fianco di giochi tecnicamente e qualitativamente di alto livello, ci sono giochi che si adattano al cosiddetto giocatore casuale, giochi dalla dinamica semplice ma efficace, quelli che hanno fatto il successo della Wii. Non a caso la nuova Apple TV arriva con un controller dotato di accelerometri e giroscopi, oltre che di una parte sensibile al tocco che viene utilizzata anche per controllare ogni elemento dell’interfaccia. Tra i pochi pulsanti presenti sul telecomando, ce n’è anche uno per chiamare in causa Siri, molto utile in questo contesto per ricercare contenuti senza sfogliare l’interfaccia o per accedere in modo veloce ad alcune informazioni, anche senza interrompere (per esempio) la visualizzazione di un film (per dovere di cronaca va segnalato che, almeno inizialmente, Siri su Apple TV non sarà disponibile in Italia); i videogiocatori più incalliti saranno poi disponibili altri controller dedicati più specificatamente a questa attività, come il Nimbus Steelseries . Apple TV continuerà poi a fare tutto quello che hanno fatto anche i modelli precedenti ovvero offrirà la possibilità di noleggiare film su iTunes, visualizzare foto, video, e musica, anche in streaming, attraverso Airplay , dagli altri dispositivi iOS.
Ultimo, ma solo in ordine di presentazione, il nuovo iPhone 6s (e iPhone 6s plus ). Tutte le indiscrezioni in merito sono state rispettate , da quelle più frivole come il colore oro-rosa, a quelle tecnologicamente più avanzate come l’integrazione del Force Touch, che nel caso dell’iPhone prende il nome di 3D Touch .
Apple dice che per realizzare questo iPhone ha dovuto reinventarlo da zero, e sotto molti aspetti non mente: a parte lo chassis esterno (che comunque è stato anch’esso realizzato con un nuovo materiale, l’ alluminio serie 7000 ), l’integrazione del 3D Touch ha richiesto una progettazione completamente nuova dello schermo, nonché l’aggiunta del Taptic Engine per restituire un feedback tattile che conferma il livello di pressione esercitato.
A tutto ciò si aggiungono il consueto aggiornamento del processore (sui nuovi iPhone trova posto un Apple A9, potenziato soprattutto a livello di GPU) e delle fotocamere. Ora la fotocamera frontale raggiunge i 5Mpixel, mentre quella posteriore si spinge fino ai 12 Mpixel (con un sensore a bassa interferenza dei subpixel) ed è in grado di filmare video 4k; sotto questo aspetto, Apple ha introdotto anche un nuovo processore d’immagine IPS di propria concezione, e nel complesso tutte queste novità dovrebbero consentire di ottenere foto più nitide. Parlando invece di particolarità software, con “Live Photos” la fotocamera di Apple cattura anche gli istanti precedenti e successivi allo scatto, così da creare una sorta di foto “animata”.
Tornando invece a parlare più in dettaglio del 3D Touch, si tratta a tutti gli effetti di una nuova dimensione di interazione, che si aggiunge a quelle multitouch con le quali Apple ha rivoluzionato nel 2007 il mondo degli smartphone. Un video pubblicato da Apple spiega molto bene le potenzialità di questo livello di interazione: una pressione prolungata sulle icone delle applicazioni permette di accedere direttamente dalla homepage ad alcune funzionalità (un po’ come le scorciatoie che si ottengono sul computer con il tasto destro del mouse), mentre in molte altre occasioni offre delle anteprime di alcuni elementi senza lasciare l’app che stiamo utilizzando.
I nuovi modelli di iPhone saranno disponibili dal 25 settembre (in preordine dal 12 settembre) ma non in tutti i paesi… e l’Italia non rientra nell’elenco dei primi paesi dove iPhone 6s e 6s plus saranno da subito disponibili. Contestualmente, l’iPhone 5C viene eliminato dal listino e al momento non ci sono indicazioni su un eventuale modello 6C; l’iPhone entry-level diventa quindi l’iPhone 5s, con un prezzo di partenza pari a 529 euro. Con l’arrivo del nuovo modello, negli USA viene lanciato un particolare programma che, con l’abbonamento ad un gestore telefonico, consente di avere a disposizione ogni anno l’ultimo modello di iPhone; non è dato sapere se questa possibilità verrà estesa in altri paesi.
Dopo aver elencato a grandi linee tutte le novità, è giunto il momento di tirare le conclusioni. Si è trattato di un evento come non se ne vedevano da diversi anni, con molte novità più o meno annunciate e più o meno interessanti (sia dal punto di vista dell’utente, che da quello strategico per Apple). Lasciando perdere l’iPhone (che nonostante l’interessante aspetto tecnologico del 3D Touch, si presenta comunque come un aggiornamento scontato ed atteso) possiamo concentrare la nostra attenzione su due o tre aspetti.
Il primo è il tentativo di rilanciare l’iPad, anche a livello professionale, con un prodotto sicuramente interessante, anche sotto il profilo del prezzo, perlomeno per il modello entry level (anche se i prezzi di Smart Keyboard ed Apple Pencil compensano in modo pesante chi volesse adottare una soluzione completa): riuscirà questa mossa a fermare il trend calante delle vendite degli iPad? Considerando anche l’abbassamento di prezzo degli altri modelli, potrebbe essere un buon tentativo: non resta che attendere i dati dei prossimi trimestri.
Il secondo aspetto da considerare sono le app: come spiegato qualche giorno fa, la strategia di Apple è quella di fare sistemi dedicati per hardware dedicato, e a questa filosofia non sfuggono nemmeno Apple Watch ed Apple TV. Le applicazioni native per dispositivi specifici possono essere il punto di forza della strategia di Cupertino, sia per incontrare la soddisfazione degli utenti, sia per conquistare i favori degli sviluppatori (che vedono più possibilità di realizzo), sia per la stessa Apple, soprattutto nel caso della Apple TV, che con un dispositivo semplice ed economico può riuscire ad entrare in molti salotti.
L’ultima considerazione riguarda l’incredibile livello di potenza che stanno raggiungendo questi dispositivi: l’iPad Pro ha ben poco da invidiare a molti portatili, e abbiamo già parlato più volte dell’eventualità che Apple possa tornare ad un’architettura proprietaria anche sui Mac: per il momento credo che le convenga ancora tenere il piede in entrambe le scarpe, ma l’iPad pro potrebbe essere un modo per tastare anche questo terreno.
Domenico Galimberti
blog puce72
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