Apple ha denunciato HTC sia alla Commissione internazionale del commercio statunitense (ITC) sia alla Corte distrettuale del Delaware: la produttrice taiwanese di smartphone avrebbe violato 20 brevetti di Cupertino relativi sia all’Interfaccia utente, che all’hardware, che all’architettura di design dell’iPhone.
Steve Jobs è intervenuto direttamente sulle motivazioni della decisione: “Possiamo restare seduti a guardare i nostri concorrenti appropriarsi delle nostre invenzioni, o possiamo fare qualcosa a riguardo. Oggi abbiamo deciso di far qualcosa: pensiamo che la concorrenza sia salutare, ma i competitor dovrebbero crearsi la propria tecnologia originale, non rubare la nostra”. E ha sottolineato l’importanza dell’innovazione ripercorrendo nel comunicato i successi della storia di Apple . D’altra parte, Apple era passata al contrattacco già nel caso che l’ha vista controdenunciare Nokia , che l’aveva portata in giudizio con l’accusa di aver utilizzato senza autorizzazione una sua tecnologia protetta.
Il mercato degli smartphone, ultimamente dominato dalla presenza ingombrante di iPhone, sembra ora destinato a doversi decidere davanti a un Tribunale. Anche perché il ricorso all’ITC sembra estremizzare lo scontro: la Commissione non può accordare compensazioni per danni subiti, ma solo decidere per un blocco delle importazioni del prodotto condannato per violazione di proprietà intellettuale. E la medesima richiesta di ingiunzione permanente nel territorio degli Stati Uniti è stata fatta da Cupertino al tribunale del Delaware, insieme ad una notevole richiesta di risarcimento (il triplo dei danni all’interesse massimo). Tim Cook, COO di Apple, ha inoltre dichiarato che Cupertino non ha “certamente intenzione di offrire in licenza buone idee”.
Si tratta di una brutta sorpresa per HTC, che sembrerebbe oltretutto aver appreso dell’azioni legale dai blog e dal comunicato Apple : “Per il resto non siamo stati ancora aggiornati, quindi siamo in condizioni di non poter fare commenti”, ha dichiarato un portavoce. Nell’unico altro commento rilasciato, sottolinea di essere “un’azienda innovatrice della tecnologia mobile con numerosi brevetti e che intende difendere i suoi valori e privilegi anche davanti al sistema giudiziario statunitense”.
La notizia è stata riportata, d’altronde, dagli osservatori prima ancora che i documenti fossero archiviati dalla Corte o divulgati dalla Commissione. E non sono ancora disponibili i dettagli, in particolare quali rivendicazioni brevettuali sono ritenute violate da Apple. Questioni su cui si entrerà nel merito col proseguo del procedimento.
Materia del contendere, comunque, numerosi apparecchi Android e Windows Mobile tra cui Nexus One, T-Mobile G1, Touch Diamond, Imagio e Droid Eris.
Per quanto riguarda i brevetti chiamati in causa, sono quasi tutti relativi a software (materia del contendere anche quello relativo al multitouch ), e questa eventualità ha fatto pensare ad alcuni osservatori che il vero bersaglio di Apple sarebbe Google, tanto che nella denunciata alla Corte distrettuale si nominano “i telefoni che utilizzano il sistema operativo Android”. Mentre, per esempio, gli apparecchi Windows Mobile sono stati chiamati in causa solamente per un chip DSP e non per qualcosa che avesse a che fare con il suo sistema operativo.
Ciò nonostante, Big G non è stata chiamata in giudizio . Ribadendo di non essere parte in causa, Mountain View ha affermato di “appoggiare Android e i partner che ci hanno aiutato a svilupparlo”.
Claudio Tamburrino