Era nell’aria da tempo ed è accaduto. Si è appreso infatti che il 3 luglio i legali di Apple hanno citato presso un tribunale californiano il produttore di computer della Florida Psystar , che da qualche mese ha iniziato la produzione e la distribuzione di computer equipaggiati con sistema operativo Leopard. Una possibilità, quest’ultima, esclusa categoricamente dalla EULA del Mac OS X.
Nei documenti depositati per la causa , Apple accusa Psystar tra l’altro di violazione del copyright , induzione alla violazione del copyright, violazione di marchio registrato e violazione di contratto. Si chiede inoltre una ingiunzione che impedisca all’azienda di continuare la commercializzazione dei cloni, si preannuncia una richiesta di danni (non ancora quantificati) e si richiede a Psystar di richiamare tutti i computer venduti fino a questo momento.
Nelle scorse ore, Apple ha precisato che l’azienda “prende molto seriamente la possibilità che qualcuno abbia rubato la nostra proprietà intellettuale”. Poiché la licenza di Mac OS esclude categoricamente l’installazione del sistema operativo prodotto a Cupertino su computer non prodotti da Apple, nessuno è in grado di anticipare quale sarà la strategia difensiva che Psystar intenderà adottare. Di certo, i manager della Florida che controllano il marchio OpenComputer avranno studiato qualche tipo di contromossa per quella che era una citazione più che annunciata.
Tra l’altro, secondo Apple, “Le azioni di Psystar sono state commesse con l’intento di danneggiare Apple e confondere e sviare il pubblico”. I legali di Cupertino ritengono che l’azienda potrebbe soffrire “danni irreparabili” dalle infrazioni commesse, che rischierebbero di ridurre gli introiti di Apple a causa di azioni ritenute illecite. Al momento, Psystar non ha voluto commentare la vicenda.
La commercializzazione dei cloni Mac era stata avviata da Psystar lo scorso aprile . Venduti ad un prezzo pari ad una frazione dell’equivalente allestimento hardware offerto da Apple, i computer della serie OpenMac (in seguito ridenominati OpenComputer) possono essere equipaggiati con o senza sistema operativo, compreso Windows Vista, Linux e ovviamente Mac OS X. A giugno, inoltre, era partita la vendita della linea OpenServ, clone a sua volta dei rack Xserve prodotti da Apple. ( L.A. )