La Repubblica Democratica del Congo ha presentato una denuncia penale nei confronti delle sussidiarie di Apple in Francia e Belgio. L’accusa è piuttosto grave, ovvero aver utilizzato minerali da conflitto (noti anche come minerali di sangue) nei suoi prodotti. L’azienda di Cupertino ha dichiarato che non acquista questi minerali dal Congo e dal Ruanda.
Miniera gestite da gruppi armati
La denuncia è stata presentata dallo studio legale Amsterdam & Partners per conto del governo del Congo. Il paese dell’Africa Centrale è il principale esportatore dei cosiddetti minerali 3T. Le tre T sono le iniziali di tin (stagno), tantalum (tantalio) e tungsten (tungsteno), minerali utilizzati in smartphone, computer e altri dispositivi elettronici.
Alcune miniere sono però gestite da gruppi armati responsabili di massacri di civili (milioni di morti), stupri di massa, saccheggi e altri crimini, secondo gli esperti delle Nazioni Unite. Secondo il governo del Congo, Apple ha acquistato i minerali 3T da fornitori che li ottengono da questi gruppi armati, finanziando quindi indirettamente le loro attività e contribuendo allo sfruttamento del lavoro minorile e alla devastazione ambientale.
Nella denuncia è scritto Apple utilizza minerali “saccheggiati” nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e riciclati tramite catene di fornitura internazionali. L’azienda di Cupertino è accusata anche di utilizzare pratiche commerciali ingannevoli, garantendo ai consumatori che le catene di fornitura sono pulite.
Ad aprile 2024, gli avvocati che rappresentano la RDC hanno chiesto al CEO Tim Cook e alla sussidiaria di Apple in Francia di rispondere ad una serie di domande sull’uso dei minerali di sangue, ma non è stata fornita nessuna risposta. Un portavoce dell’azienda di Cupertino ha dichiarato:
In seguito all’escalation del conflitto nella regione all’inizio di quest’anno abbiamo notificato ai nostri fornitori che le loro fonderie e raffinerie devono sospendere l’approvvigionamento di stagno, tantalio, tungsteno e oro dalla RDC e dal Ruanda. Abbiamo preso questa decisione perché eravamo preoccupati che non fosse più possibile per i revisori indipendenti o i meccanismi di certificazione del settore svolgere la due diligence richiesta per soddisfare i nostri elevati standard.
Apple afferma che la maggioranza di questi minerali usati nei suoi prodotti sono riciclati (il 99% nel caso del tungsteno).