Come previsto, la Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha annullato la sentenza del Tribunale relativa ai due ruling fiscali adottati dall’Irlanda a favore di Apple, in quanto si tratta di aiuti di Stato illegali. L’azienda di Cupertino deve quindi versare oltre 13 miliardi di euro (più interessi) di tasse non pagate.
Sentenza definitiva non appellabile
Si chiude oggi il procedimento avviato dalla Commissione europea nel 2014. Circa due anni dopo è stato stabilito che il governo irlandese ha concesso aiuti di Stato illegali attraverso due accordi fiscali a partire dal 1991. La Commissione aveva quindi chiesto all’Irlanda di recuperare le tasse non pagate tra il 2004 e il 2014 per oltre 13 miliardi di euro (più interessi).
Grazie ai due ruling fiscali, l’aliquota dell’imposta sulle società era dello 0,005% nel 2014. Apple ha quindi ottenuto un notevole vantaggio fiscale sulla concorrenza. Il Tribunale dell’Unione europea aveva annullato la decisione della Commissione, in quanto non ha dimostrato l’esistenza di un vantaggio derivante dall’adozione dei ruling fiscali.
Oggi la CGUE ha annullato la sentenza di primo grado (PDF), confermando la decisione della Commissione. Apple deve pagare le tasse arretrate. La somma era stata già versata in un fondo di garanzia, per cui verrà trasferita sul conto del governo irlandese. Quest’ultimo sottolinea che il caso ha solo una rilevanza storica perché i due ruling fiscali del 1991 e del 2007 non sono più in vigore.
Un portavoce di Apple ha dichiarato:
La Commissione europea sta cercando di modificare retroattivamente le regole e di ignorare che, come richiesto dal diritto fiscale internazionale, il nostro reddito era già soggetto a tassazione negli Stati Uniti.
Festeggia ovviamente Margrethe Vestager (commissario per la concorrenza), dopo aver ottenuto questa importante vittoria (una delle ultime, in quanto il suo incarico non verrà rinnovato).