Il CEO e altri dirigenti di Cupertino a confronto con i dipendenti del gruppo per tirare le somme di questo 2020 non semplice e per guardare avanti. Tim Cook ha confermato che Apple continuerà ad adottare la formula dello smart working almeno fino al giugno 2021. Varrà per tutti ad eccezione di coloro che per ragioni di natura prettamente tecnica non possono essere operativi da casa.
Tim Cook: il futuro di Apple e lo smart working
Un annuncio che allinea la società a quanto già pianificato da altri giganti del mondo hi-tech, da Microsoft a Facebook passando per Google e Amazon. La crisi da coronavirus e l’esigenza di rispettare le norme del distanziamento hanno spinto a una repentina adozione di un modello di business diverso, basato principalmente sulla collaborazione da remoto, accelerando così la transizione verso quella che in molti hanno ribattezzato Nuova Normalità. Una fase non semplice, ma obbligata, che ha portato molte aziende a valutare i vantaggi legati a modalità operative più flessibili.
Non c’è cosa che possa sostituire la collaborazione faccia-a-faccia, ma abbiamo anche imparato molto su come portare avanti il lavoro stando lontani dall’ufficio e senza sacrificare la produttività o i risultati. Tutti questi insegnamenti sono importanti. Quando avremo superato la pandemia terremo buono tutto ciò che di fantastico c’è in Apple implementando il meglio delle trasformazioni di quest’anno.
Dunque lo smart working come opportunità, per Apple così come per le realtà professionali di tutto il mondo, a patto che sia i vantaggi sia gli oneri della sua adozione vengano equamente ripartiti fra tutte le parti in gioco: i datori di lavoro e i dipendenti.
Tornando al gruppo di Cupertino, la società ha annunciato che a inizio gennaio i collaboratori riceveranno un bonus economico (non quantificato) utile a superare questo momento di difficoltà.