Da tempo circolano voci in base alle quali Apple starebbe lavorando a un proprio motore di ricerca per dare filo da torcere a Google, ma a quanto pare Tim Cook e il suo team non sono effettivamente interessanti a fare ciò, almeno non stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore.
Apple, Google e l’accordo segreto sulla ricerca
Un regolatore britannico, infatti, pare aver scoperto che Google paghi Apple con parte del ricavato pubblicitario dei risultati delle ricerche per scoraggiare l’altra azienda a a lanciare un sistema concorrente.
A riferire la notizia è stato il The Register, secondo cui, andando più in dettaglio, l’azienda di Mountain View pagherebbe a quella di Cupertino anche una parte delle entrate che ottiene dalle ricerche effettuate dagli utenti tramite l’app Google Chrome per iOS/iPadOS. Si tratterebbe di pagamenti che andrebbero al di là delle revenue che ufficialmente “big G” riconosce.
Alcune parti del rapporto diffuso dal regolatore britannico sono oscurate e al momento non è chiaro perché non rivelerebbe ciò che presumibilmente ha scoperto durante la sua indagine. In alcune sezioni, però, risaltano bene le preoccupazioni che desta tale sistema: questi accordi di condivisione delle entrate penalizzano la concorrenza tra browser su iPhone e iPad.
Il Dipartimento di Giustizia e l’Autorità per la concorrenza e i mercati sostiene che questi pagamenti da parte di Google servirebbero, come anticipato, a mantenere Apple lontano dal creare un motore di ricerca proprietario.
Non viene specificato quanto l’azienda della “mela morsicata” guadagnerebbe, ma sembrerebbe che la cifra erogata da Google è pari ai profitti che Apple avrebbe guadagnato se avesse lanciato un sistema concorrente a Google, detraendo i costi e rischi per crearlo concretamente.