I messaggi risultano consegnati, ma non sono mai arrivati al destinatario: il problema che pare affliggere il sistema di messaggistica di Apple, iMessage, ha radici antiche e strettamente legate al suo meccanismo di funzionamento. Il risultato è che parecchi utenti lamentano la sparizione delle comunicazioni teoricamente ricevute , soprattutto nei casi in cui sia stata compiuta una migrazione iOS-Android: la frustrazione cresce e, per tagliare la testa al toro, in California è stata anche varata una class action per venire a capo della faccenda.
iMessagge è il protocollo di scambio di messaggi di testo creato da Apple per il proprio ecosistema: funziona su smartphone e tablet con iOS, e si interconnette anche con i Mac. Il suo meccanismo di funzionamento ricorda vagamente quello di WhatsApp: si registra il numero di telefono nel sistema (tipicamente durante l’attivazione di un dispositivo), e da quel momento viene associato all’account Apple. I messaggi diretti verso quel numero (o indirizzo email) transitano sui canali creati da Cupertino : il loro invio avviene tramite la connessione dati, quindi gratuitamente se si è sottoscritto un abbonamento a tale scopo, e sono consegnati più o meno contemporaneamente su tutti i device abbinati allo stesso account. Il problema pare essere generato, tuttavia, proprio dal meccanismo di registrazione: creando situazioni paradossali che solo in alcuni casi si riesce a sanare.
Se tra i propri contatti un utente registrato ad iMessage decide di cambiare terminale, per esempio passando a un cellulare Android, il sistema continuerà a considerare il suo numero di telefono come appartenente al servizio: i messaggi a lui indirizzati verranno consegnati tramite iMessage (facilmente identificabili tramite il colore azzurro), invece che transitare sul normale percorso SMS. La causa del disservizio pare sia legata alla mancata “de-registrazione” durante la migrazione da iOS ad Android: Apple continua a considerare quel numero come un numero iMessage, almeno per 90 giorni filati prima di verificare nuovamente l’effettiva affiliazione, dunque tutto il testo inviato finisce in un limbo dal quale non è possibile recuperarli.
Alcuni utenti affermano di essere riusciti a cavarsi dagli impicci provvedendo a disabilitare la propria registrazione ad iMessage : ciò è possibile compiutamente, tuttavia, soltanto se si conserva ancora il terminale originario. In caso contrario, se per esempio si è venduto il telefono a qualcun altro e prima non si è disattivato iMessage, potrebbe non essere possibile sanare definitivamente il problema: la questione non pare avere (ancora) contorni del tutto definiti, e l’autentica natura di questo bug sfugge ancora alla definizione rigorosa necessaria a trovare una soluzione.
Apple sarebbe al corrente della faccenda, ma non avrebbe pronta alcuna ricetta per fare fronte alla seccatura: l’unica indicazione fornita è, per l’appunto, disattivare iMessage. Secondo gli ex-clienti incappati nella questione, e ora sul piede di guerra con la proposta di una class action , Apple avrebbe mancato di avvisare di questa eventuale difficoltà nel passaggio ad altro sistema, contravvenendo alle regole sulla concorrenza .
Luca Annunziata