Se la guerra brevettuale tra Apple e Samsung, salvo sorprendenti nuovi capitoli, sembra alle battute finali, Cupertino si ritrova ancora al centro di cause potenzialmente milionarie relative alla tutela brevettuale delle tecnologie incorporate nei suoi dispositivi: da ultimo è stata Nokia a denunciarla (nuovamente) per la violazione di suoi titoli di privativa. Una contromossa, in realtà, rispetto alle accuse antitrust presentate dall’azienda con la Mela nei confronti delle sue consociate.
Apple, a quanto pare, ha deciso di rivolgersi alle autorità antitrust per contestare la presunta attività abusiva e anticompetitiva costituita dal passaggio dei titoli brevettuali di Nokia , in gran parte legati a standard tecnologici, alle cosiddette patent assertion entities , o PAE: questo – secondo Cupertino – permetterebbe di adottare pratiche commerciali aggressive con tali titoli al momento oggetto di accordi di licenza sotto termini FRAND ( fair and reasonable term ), come previsto appunto per le tecnologie necessarie ad adottare uno standard tecnologico).
L’azienda finlandese, in realtà, aveva incrociato le lame brevettuali con Apple già nel 2011, concludendo la vicenda con un accordo che ha anticipato qualsiasi giudizio nel merito e che prevedeva il pagamento di una somma determinata da parte di Cupertino che l’avrebbe esclusa anche da pagamenti di royalty future.
Ma il passaggio dei titoli brevettuali di Nokia a tali enti provocherebbe secondo Apple un’escalation di cause nei confronti di Apple (e presumibilmente anche di altre aziende).
A sostegno di tale tesi, Cupertino porta i numeri delle denunce già presentate nei suoi confronti da tali PAE, tra cui vi è anche Acacia Research Corporation , noto ente non praticante che vive dello sfruttamento di brevetti acquisiti da terzi o gestiti per conto di terzi (per alcuni semplicemente “patent troll”): Apple ha già ricevuto 12 denunce per la violazione di brevetti originariamente di Nokia e 40 denunce anche sulla base di altri brevetti solo da Acacia .
Apple, d’altra parte, è fra i soggetti più bersagliati da tali tipi di aziende: solo recentemente è stata costretta a sborsare 7,3 milioni di dollari in royalty per due brevetti di Core Wireless Licensing relativi alle comunicazioni mobile e anche nel precedente scontro Acacia-Apple è uscita sconfitta e costretta a pagare milioni di dollari in danni e licenze. D’altra parte, al centro delle accuse vi era la violazione di un brevetto di Nokia, acquistato dal noto sfruttatore di proprietà intellettuale.
Nokia, in ogni caso, ha deciso di passare al contrattacco e ha annunciato di aver depositato una nuova denuncia di violazione di proprietà intellettuale in Germania e in Texas nei confronti di Apple, stavolta direttamente, senza passare da Acacia o altre PAE .
Claudio Tamburrino