Apple forgerà un nuovo Big Mac

Apple forgerà un nuovo Big Mac

Dopo l'esperienza maturata nello sviluppo di uno dei più potenti supercomputer al mondo, Apple costruirà per conto di una società americana un secondo mostro di calcolo basato sui propri server G5
Dopo l'esperienza maturata nello sviluppo di uno dei più potenti supercomputer al mondo, Apple costruirà per conto di una società americana un secondo mostro di calcolo basato sui propri server G5


Roma – Sarà un parente stretto di Big Mac , il primo supercomputer basato su Power Mac G5, quello che Apple costruirà per Colsa , una società americana che sviluppa tecnologie per conto dell’Esercito americano.

Il sistema, che costerà a Colsa 5,8 milioni di dollari, sarà costituito da 1.566 server e dovrebbe fornire una potenza di calcolo compresa fra i 15 e i 25 teraflops: nella classifica TOP500 dei supercomputer più veloci al mondo occuperebbe, attualmente, la seconda posizione o la terza posizione.

Il super cluster di Apple verrà utilizzato per effettuare simulazioni aerodinamiche di velivoli capaci di sfrecciare a velocità anche di molto superiori a quelle del suono. Il più importante committente dei progetti di Corsa sarà proprio lo US Army, ma tali tecnologie potrebbero interessare altri colossi del settore aeronautico.

Il nuovo supercomputer si avvantaggerà dell’esperienza maturata da Apple nello sviluppo di System X, anche noto con il soprannome di Big Mac, un supercomputer installato presso il Virginia Tech che lo scorso novembre balzò al terzo posto della classifica TOP500. In questo periodo il sistema è stato disattivato per sostituire i Power Mac G5 con degli Xserve G5, le stesse macchine che, presumibilmente, costituiranno la base del monster commissionato da Colsa.

Dato che Apple conta di ultimare il nuovo sistemone per l’autunno, e il Virginia Tech dovrebbe finire l’aggiornamento del Big Mac più o meno nello stesso periodo, è altamente probabile che nella prossima TOP500, che verrà pubblicata verso la fine dell’anno, questa volta figureranno nelle prime 5 posizioni ben due supercomputer di Apple: un record che fino ad oggi era riuscito solo a pochi veterani del settore dell’high performance computing. Questa è la riprova, secondo alcuni analisti, di come i cluster di server economici stiano ormai prendendo il netto sopravvento – almeno in termini di performance – sui sistemi monolitici proprietari.

“Abbiamo valutato molti processori durante l’ultimo anno e mezzo e alla fine abbiamo scelto i sistemi G5 di Apple”, ha affermato Anthony DiRienzo, executive vice president di Colsa, che ha poi aggiunto come questa scelta sia stata fatta in base a prestazioni, consumi, dimensioni della struttura e affidabilità del venditore. DiRienzo ha poi detto che i processori G5 “hanno un’unità di calcolo in virgola mobile particolarmente allettante”.

A differenza del System X, in cui i vari nodi sono connessi fra loro attraverso una rete in tecnologia InfiniBand, il nuovo supercomputer adotterà una meno performante e più economica rete Gigabit Ethernet. La ragione di tale scelta, secondo il dirigente di Colsa, è che le simulazioni di fluidodinamica hanno maggiormente bisogno di potenza di calcolo piuttosto che di velocità di rete.

Gli oltre 1.500 computer che costituiranno il megacalcolatore di Apple occuperanno una superficie di circa 55 metri quadrati e verranno stipati in 42 armadi.

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Pubblicato il
23 giu 2004
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