Phil Schiller, responsabile marketing internazionale di Apple, spiega in parte la nuova politica con cui Apple espelle da App Store la quasi totalità dei contenuti a sfondo sexy.
“Eravamo arrivati al punto di ricevere lamentele da parte dei clienti – spiega Schiller – da donne che ritenevano che i contenuti stessero diventando sempre più degradanti e discutibili, a genitori arrabbiati per quello che potevano guardare i figli”. Situazioni, sembrerebbe, in cui il parental control non bastava.
Inoltre, si chiarisce, la situazione era diventata più difficilmente gestibile, dal momento che le applicazioni farcite di tali contenuti erano in aumento (superando, secondo alcune stime , il 5 per cento delle oltre 140 mila applicazioni di App Store, quota ritenuta da Apple ancora accettabile).
Alcune applicazioni (selezionate) che ospitano contenuti sexy saranno comunque destinate a rimanere: Sport Illustrated e Playboy su tutte.
Secondo Schiller, infatti, la differenza rispetto a quelle eliminate è che si tratta di “aziende ben note con materiale pubblicato alle spalle e ampiamente disponibile in formati già divulgati”. In sostanza verrebbero salvate dalla presenza in edicola del loro marchio, ben riconoscibile presso il pubblico.
Claudio Tamburrino