Partnership in vista tra una delle più importanti realtà della Silicon Valley e una delle banche d’affari più grandi al mondo: sulle pagine del Wall Street Journal è comparsa una voce di corridoio relativa alla possibile stretta di mano tra Apple e Goldman Sachs. Una sinergia che porterà, secondo la fonte, al debutto di una carta di credito legata a doppio filo all’ecosistema iOS.
Goldman Sachs e la carta di credito Apple
Stando alle informazioni circolate sarà basata sul circuito MasterCard. I vertici di Goldman Sachs avrebbero già stanziato circa 200 milioni di dollari per approntare l’infrastruttura IT dedicata alla gestione dei pagamenti. Ovviamente verrà garantita la piena compatibilità con la tecnologia di Apple Pay già integrata sui dispositivi della gamma iPhone e su Apple Watch.
Si parla di un debutto negli Stati Uniti già entro la fine dell’anno, forse in concomitanza con la prossima generazione degli smartphone iOS. La fase di test interna che coinvolgerà i dipendenti dovrebbe essere invece avviata già entro le prossime settimane. Precisiamo però come tutto vada al momento considerato un rumor, non confermato (né smentito) in via ufficiale da parte dei diretti interessati.
Un nuovo Wallet per iOS
In vista del lancio, il gruppo di Cupertino sarebbe al lavoro per evolvere Wallet, l’applicazione impiegata per la gestione di carte di credito, di debito e di altri metodi di pagamento oltre che dei biglietti (cinema, concerti, aerei ecc.) e delle carte fedeltà. Prevista l’inclusione di feature dedicate ai cashback e statistiche utili per analizzare nel dettaglio le spese effettuate, con meccanismi ispirati alle dinamiche di gamification.
Sarebbe la prima carta di credito emessa da Goldman Sachs. Per la mela morsicata si tratterebbe invece di un’iniziativa utile a spingere e promuovere Apple Pay tra gli utenti, un’arma in più da mettere in campo per fronteggiare una concorrenza che di certo non sta a guardare: citiamo Google Pay e Samsung Pay solo per fare due esempi. Al momento non è dato a sapere se l’iniziativa, che ripetiamo non è stata confermata, possa debuttare in futuro anche in territori e paesi al di fuori degli Stati Uniti.