Gli Stati Uniti hanno imposto la vendita di TikTok perché il governo cinese potrebbe accedere ai dati degli utenti. Tech Transparency Project e Financial Times hanno scoperto che l’invio dei dati in Cina avviene realmente con diverse VPN gratuite presenti sugli store di Apple e Google.
Cinque app VPN di Qihoo 360
Qihoo 360, nota in precedenza come 360 Security Technology, è stata considerata un’azienda militare cinese dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e inclusa nella famigerata Entity List del Dipartimento del Commercio. Almeno cinque app (Turbo VPN, VPN Proxy Master, Thunder VPN, Snap VPN e Signal Secure VPN) appartengono a Innovative Connecting, ma lo sviluppo delle app è stato affidato a Guangzhou Lianchuang Technology.
Il Financial Times ha ricostruito i vari legami tra le società (il termine “scatole cinesi” è perfetto in questo caso), scoprendo che tutte fanno capo a Qihoo 360. Due delle cinque app (Thunder VPN e Snap VPN) sono state rimosse da App Store, mentre le altre sono ancora disponibili.
Le VPN sono molto popolari, in quanto permettono di aggirare le restrizioni (censure) imposte da molti paesi. Per assurdo, l’eventuale ban di TikTok negli Stati Uniti potrebbe essere aggirato proprio con una VPN che invia dati in Cina, nonostante questa pratica sia espressamente vietata dai termini d’uso degli store di Apple e Google.
Apple ha rimosso dallo store locale le VPN che consentivano di aggirare il famoso Great Firewall della Repubblica Popolare Cinese. Il Play Store di Google non è invece disponibile in Cina. Turbo VPN ha ricevuto da Google anche il badge di app verificata perché garantisce la sicurezza. Entrambe le aziende hanno dichiarato che rispettano le leggi e le sanzioni.