La posizione di rilievo occupata da Apple nel mercato globale è dovuta, stando al report compilato dall’analista di Deutsche Bank Chris Whitmore, alle linee di prodotti Mac e Macbook che contribuiscono in gran parte al 35 per cento dell’utile operativo: un dato basato sulla differenza tra il prezzo di vendita e il costo di produzione, rispetto a quanto maturato dalla Mela durante l’anno finanziario 2009.
A fare da contraltare a quello risulta essere il miglior risultato fra i maggiori produttori di computer per il 2009, vi sono altri dati perfettamente in linea con la concorrenza: a fronte di un utile da capogiro, Apple detiene attulmente il 7 per cento dei ricavi totali dell’industria di settore.
Secondo Whitmore ciò che rende vincente l’azienda di Cupertino è dunque l’integrazione tra hardware e software compiuta nella realizzazione dei suoi laptop e desktop, laddove altri produttori devono il più delle volte appoggiarsi a Microsoft per rendere vendibili i proprio prodotti.
Quest’ultima strategia starebbe però perdendo efficacia. Whitmor fa notare come Toshiba e Sony, visti gli scarsi introiti maturati negli ultimi tempi, potrebbero essere i primi big a dare l’addio al mercato dei computer , un settore dove attualmente è la triade composta da Hp, Apple e Dell a dettare i tempi.
Giorgio Pontico