Dopo aver puntato sulla realtà aumentata con il visore Vision Pro, Apple ha finalmente deciso di investire massicciamente nell’intelligenza artificiale generativa per non perdere troppo terreno da altre Big Tech, tra cui Google e Microsoft. Secondo il noto Mark Gurman di Bloomberg, l’azienda di Cupertino spenderà circa un miliardo di dollari all’anno per integrare la tecnologia in iOS 18, Siri, Music e altre app.
IA generativa: Apple scende in campo
Da quando OpenAI ha annunciato ChatGPT a fine 2022 è partita la sfida per la conquista di un nuovo mercato, quello dell’intelligenza artificiale generativa. In poco tempo sono arrivate le risposte di Microsoft (Bing Chat), Google (Bard) e Anthropic (Claude), solo per citare i chatbot più popolari. L’azienda di Redmond ha integrato Copilot in Windows 11 e nelle app di produttività (Microsoft 365), mentre l’azienda di Mountain View ha presentato una versione IA del suo motore di ricerca. Al gruppo si è aggiunta Amazon con l’aggiornamento di Alexa.
Mark Gurman sottolinea che l’unica novità IA degna di nota annunciata da Apple è il sistema di correzione automatica di iOS 17. Tim Cook ha dichiarato che l’azienda lavora sull’IA generativa da molti anni, ma solo recentemente ha deciso di accelerare lo sviluppo per recuperare il tempo perso.
Apple ha realizzato il proprio LLM (Large Language Model), denominato Ajax, che viene testato internamente con un chatbot denominato Apple GPT. Il prossimo passo sarà verificare se la tecnologia è all’altezza della concorrenza e come potrà essere integrato nei prodotti. Per questo obiettivo è previsto un investimento di circa un miliardo di dollari all’anno.
Il gruppo guidato da Craig Federighi si occuperà dell’integrazione dell’IA generativa in iOS 18 e nel tool Xcode per velocizzare il lavoro degli sviluppatori. Il gruppo guidato da John Giannandrea si occuperà dello sviluppo del modello IA e della versione aggiornata di Siri. Infine, il gruppo guidato da Eddy Cue integrerà l’IA generativa in Apple Music, Page, Keynote e altre app.
L’azienda di Cupertino non ha ancora scelto come offrire la tecnologia. Un’esperienza on-device garantisce velocità e privacy, mentre l’uso del cloud consente funzionalità più avanzate e aggiornamenti più rapidi. Probabilmente verrà adottata una soluzione mista: elaborazione sul dispositivo per alcune funzionalità e sul cloud per quelle più complesse.