Apple/ Il caldo autunno della Mela

Apple/ Il caldo autunno della Mela

di D. Galimberti - Ecco un quadro del mercato Apple e una breve panoramica sulle più recenti novità, incluse quelle relative al settore professionale
di D. Galimberti - Ecco un quadro del mercato Apple e una breve panoramica sulle più recenti novità, incluse quelle relative al settore professionale


Roma – Nell’ultimo mese e mezzo sono successe molte cose in casa Apple , e forse vale la pena di fermarsi un attimo per fare qualche considerazione. Procedendo in ordine cronologico, a inizio settembre abbiamo assistito alla presentazione dell’ iPod Nano e del ROKR , mentre a fine mese è stata la volta dell’Apple Expo europeo “orfano” del keynote di Jobs. La scorsa settimana c’è stata la canonica presentazione dei risultati fiscali, seguita a ruota dall’annuncio del nuovo iPod e del nuovo iMac . Infine, nei giorni scorsi sono arrivate le nuove macchine professionali, richieste a gran voce da molto tempo. Nel frattempo, con minore risalto, è stato fatto sparire l’eMac.

I risultati fiscali sono stati largamente positivi, merito sia del solito iPod, che dei portatili. A dare l’ultimo impulso nel trend di crescita dell’iPod (e il conseguente buon risultato finanziario del settore) ha sicuramente contribuito il lancio del Nano, tanto da spingere qualcuno ad ipotizzare che l’anticipo della presentazione rispetto all’Apple Expo di Parigi sia stato studiato ad hoc per ottenere un maggior effetto di vendite prima della chiusura del trimestre. Se così fosse, dovremmo fare i complimenti agli uomini marketing della Apple, ma personalmente credo che anche senza Nano Apple avrebbe venduto abbastanza iPod-mini e Shuffle da ottenere numeri non molto distanti da quelli realizzati. Inoltre, riguardo alla scelta di non presentare nulla di nuovo a Parigi, ci sarebbero da fare molte altre considerazioni in merito l’effettiva disponibilità dei nuovi prodotti, o all’opportunità di organizzare eventi ad-hoc (eventualmente approfittando della concomitanza di altre fiere, come il PhotoPlus Expo, occasione molto favorevole per dare risalto alle novità delle soluzioni professionali).

È in ogni modo innegabile che una separazione degli eventi ben dilazionata nei due trimestri ha portato giovamento alle casse di Apple sia per il trimestre scorso che per quello in corso, a costo di aver fatto passare in sordina l’unico grande evento ufficiale europeo. Ma come abbiamo ripetuto più volte, in questo delicato periodo di transizione Apple si trova nella necessità di “dosare” ogni novità nel migliore dei modi, questo per non rischiare di far calare l’interesse intorno al proprio marchio.

Per inciso, visto che finora ne abbiamo solo accennato, i risultati finanziari hanno evidenziato un ulteriore crescita di vendite e di fatturato (per l’ennesima volta un nuovo record nella storia della società), con ben 50 centesimi di utile per azione e un’ulteriore guadagno di Apple nella classifica dei costruttori di computer (con relativo incremento della percentuale di diffusione di Mac OS X). Le vendite di unità Macintosh sono aumentate del 48% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (di gran lunga superiore al 17% della media del mercato) mentre le vendite di iPod sono cresciute del 220%.

Per quanto riguarda il nuovo iPod, la possibilità di gestire video non è certo una grossa novità del settore, ma Apple ci ha messo del suo proponendo la vendita di video, telefilm, e cortometraggi sull’iTunes Music Store. In Italia non è ancora possibile acquistare filmati (nonostante una svista dei giorni scorsi abbia permesso ai più veloci di approfittare di una possibilità ora scomparsa), ma si tratta sicuramente di un nuovo mercato ancora da esplorare, al quale si aggiunge la possibilità di usufruire di podcast video, altra novità del settore.

La continua presentazione di nuovi iPod ha fatto sbottare molti utenti, che avrebbero preferito una maggiore concentrazione di Apple sul settore computer. In realtà, le novità erano dietro l’angolo e l’iMac presentato contestualmente al nuovo iPod lasciava presagire i possibili cambiamenti, tra cui dischi più veloci, masterizzatori DVD dual-layer e (finalmente) scheda video PCI Express. Il nuovo iMac, oltre ad includere una videocamera, ha introdotto un nuovo software che sembra studiato apposta per realizzare qualcosa di molto vicino ad un Media Center: stiamo parlando di Front Row, una sorta di interfaccia che tramite l’apposito telecomando (Apple Remote) consente di accedere a foto, musica, filmati e DVD player: se ci fosse anche un sintonizzatore TV e un software per gestire videoregistrazioni, saremmo di fronte ad un vero e proprio Apple Media Center.

Al di là di considerazioni sull’effettiva utilità di un dispositivo di questo tipo, a mio avviso il computer migliore per svolgere questo ruolo resta comunque il Mac mini, e non è da escludere che nei prossimi mesi si possa assistere ad un nuovo aggiornamento in questa direzione. Dopotutto siamo solo ad ottobre, il periodo natalizio si avvicina, e già nelle scorse settimane erano in consegna alcuni modelli di Mac mini con caratteristiche superiori a quelle dichiarate: segno che qualcosa potrebbe cambiare entro tempi non molto lunghi.


Tra gli aggiornamenti più importanti e più attesi vi sono quelli riguardanti i PowerMac G5 e i PowerBook, soluzioni che rispondono alla richiesta degli utenti professionali di maggiore potenza.

I nuovi PowerMac G5 utilizzano processori IBM PPC 970MP dual-core con 1 MB di cache di secondo livello per ogni nucleo, e supportano fino a 16 GB di RAM e 1 TB di spazio di archiviazione. Doppio processore a doppio core significa PowerMac G5 “Quad”, e i risultati di questa scelta sono ben evidenti visto che il nuovo modello top ha prestazioni fino al 70% superiori rispetto alla versione precedente: un incremento notevole per chi chiedeva ad Apple una dimostrazione di forza proprio nel settore professionale.

Importanti migliorie riguardano anche il settore video, dove sono di serie schede PCI Express con 256 MB di VRAM (GeForce 6600), ma è possibile avere in opzione anche la più professionale nVidia Quadro FX 4500 con 512 MB di VRAM, o altre schede ancora.

I modelli minori hanno un solo processore dual-core, ma considerando le caratteristiche del processore (che effettivamente lavora come se fossero due processori distinti che comunicano a velocità nativa), la cache da 1 MB per ogni nucleo, e il rinnovato comparto video, dovrebbero essere complessivamente più veloci dei precedenti modelli con doppio processore.

Anche sui PowerMac G5 è stato introdotto un Superdrive Dual Layer a 16x, mentre per quanto riguarda i prezzi si citano i 2.079 euro del Dual 2 GHz, i 2.599 del Dual 2,3 GHz e i 3.419 del Quad 2,5 GHz (tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa).

Un buon supporto grafico è molto importante per sfruttare al meglio CoreImage, la tecnologia inclusa in Tiger che permette di sgravare il carico del processore, delegando alcune operazioni alla scheda video: non è un caso che Aperture, la nuova applicazione professionale destinata all’elaborazione delle fotografie digitali, faccia largo uso di questa tecnologia.

Aperture rappresenta la normale evoluzione nel settore professionale delle applicazioni Apple: iMovie ha come controparte FinalCut, GarageBand fa coppia con Logic Pro e Soundtrack Pro, iDVD è la versione home di DVD Studio Pro, e Aperture è la versione professionale di iPhoto. Il nuovo software sviluppato da Apple consente di realizzare un’infinità di operazioni non distruttive sulle immagini, fornendo all’utente un’avanzata analisi e gestione dei dati in formato RAW, e numerosi tool di comparazione tra le sequenze di immagini. Le richieste minime per l’utilizzo di questo software non sono da poco: serve almeno un iMac con processore G5, ma è raccomandato un doppio G5 a 2GHz per sfruttarne al meglio le potenzialità. Aperture è in vendita su Applestore a 499 euro IVA inclusa.

A fronte di tutta questa potenza, i nuovi PowerBook rappresentano invece la dimostrazione che Apple è arrivata al limite dello sfruttamento dei processori che ha a disposizione per i propri portatili: le CPU restano infatti invariate, mentre compaiono nuovi monitor con risoluzione più elevata e maggiore luminosità, dischi rigidi fino a 7.200 RPM, Superdrive 8x Dual Layer (di serie su tutti i modelli), e batterie con oltre 5 ore di durata.

Il modello da 12″ è quello che beneficia di minori aggiornamenti: il monitor mantiene la stessa risoluzione e la scheda grafica rimane la solita GeForce FX Go5200 con 64 MB di VRAM. Il modello da 15″ raggiunge la risoluzione di 1.440 x 960 punti, mentre il 17″ arriva a 1.680 x 1.050 punti. Entrambi montano una ATI Mobility Radeon 9700 con 128 MB di VRAM. Restano di serie Bluetooth e Airport, mentre scendono i prezzi: 1.619 euro per il modello da 12″, 2.079 euro per il PowerBook da 15″ e 2.599 euro per il 17″.

Si tratta di un upgrade discreto, soprattutto considerando l’abbassamento dei prezzi, ma quello che più dispiace è che Apple, in questo momento, non possa offrire di meglio dal punto di vista dei processori. Il G4 dual-core ha evidenziato problemi in fase di produzione che ne ritarderà la disponibilità fino alla prossima primavera. Per quel periodo però saranno disponibili anche i primi processori Intel che interessano ad Apple, quindi è assai difficile pronosticare se i PowerBook saranno tra le prime macchine ad effettuare lo switch, o se la nuova versione del G4 potrà ancora dire la sua (anche a fronte dell’ottimizzazione del software per Mac OSX PPC). La possibilità di vedere un PowerBook G5 si fa invece sempre più remota: ammesso che il G5 a bassi consumi sia disponibile in tempi utili, Apple dovrebbe realizzare una nuova scheda madre ad hoc destinata a stare sul mercato per un tempo breve, troppo breve per giustificare l’investimento, soprattutto se consideriamo il fatto che quasi tutte le risorse sono attualmente impegnate per preparare al meglio il passaggio ai chip di Intel.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il
21 ott 2005
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