Il 2010 è iniziato da poco, ma già sembra essere ricco di buone notizie per Apple: secondo le proiezioni sui dati dei primi tre mesi sarebbero stati venduti 7,5 milioni di iPhone . Numeri che, legati alle spese effettuate su App Store, sembrano garantire a Cupertino un ampio numero di clienti fidelizzati.
A conferma del successo del melafonino arriva infatti un nuovo studio, che non solo mette iPhone ai primi posti per il numero complessivo di vendite e marketshare detenuto, ma anche per tasso di fidelizzazione : il 95 per cento dei suoi utenti è portato a confermare la scelta, vuoi per il livello di investimenti effettuato in applicazioni, vuoi perché – sempre secondo il sondaggio – il 90 per cento dei possessori di un iPhone ritengono Apple la migliore produttrice di apparecchi sul mercato.
Il dato sarebbe rilevante perché quando un campione paragonabile di possessori di Blackberry è stato intervistato, solo il 42 per cento ha espresso l’opinione che RIM fosse la migliore. E nel caso degli utenti Nokia la fedeltà si alzava solo fino al 60 per cento.
Intanto si possono tirare le prime (sommarie) fila per quanto riguarda le vendite di iPad: durante la presentazione di iPhone OS 4.0 Steve Jobs ha annunciato che finora sono state vendute 450mila tavolette, 300mila solo nel primo giorno (contando tutti i preordini), 600mila iBook e sono state scaricati 3,5 milioni di applicazioni iPad. Secondo altre stime (basate sulle connessioni da iPad effettuate verso verso l’ad network di Chitika) in poco meno di una settimana si sarebbero già superati i 500mila pezzi. Di questi, il 19,5 per cento sarebbe concentrato nella California, con New York e Texas a seguire con circa l’8,1 per cento. Qualcuno , poi, è uscito dai confini statunitensi : si troverebbe anche ad Hong Kong, trasportato più o meno legalmente, a circa 800 dollari l’uno.
La soddisfazione per i risultati commerciali del nuovo prodotto e per la presentazione del nuovo sistema operativo ha poi spinto Steve Jobs a tornare su due argomenti che hanno fatto parlare di Apple: l’epurazione da App Store di tutte le applicazioni che potessero riferire a contenuti sessuali e lo stretto controllo mantenuto da Cupertino sul negozio digitale, e la questione AdMob che vede indirettamente Apple coinvolta per l’acquisto di Quattro Wireless e l’ipotesi di annuncio di un proprio sistema di advertising mobile.
Per quanto riguarda la prima questione Jobs ha esplicitato l’ intenzione di voler tener fuori contenuti pornografici dal suo negozio , e ha citato l’esistenza del porn store dedicato ad Android, sottolineando che si tratta di una direzione verso cui Cupertino non vuole andare: “i bambini potrebbero scaricarle”. Per la questione dell’ad mobile, invece, Jobs spiega che la stessa Apple aveva tentato l’aggancio di AdMob , ma che Google avrebbe fatto un grosso sforzo in più per tenerlo lontano dalla Mela.
Claudio Tamburrino