Roma – Cari amici, ho letto con un po’ di amarezza sulla stampa le recensioni positive ad iLife. Amarezza perché al solo scopo di fare uscire un pacchetto commerciale, Apple ha compiuto l’errore di sostituire un ottimo prodotto di editing digitale come iMovie 2 con un programma assolutamente non funzionante come iMovie3.
Se avrete l’attenzione di provare il programma creando un vero film della durata di 60 minuti con una delle macchine consumer a cui è destinato (iMac ed iBook), vi accorgerete che in queste condizioni di lavoro il programma diventa lento al punto di essere inutilizzabile (selezione di un clip: fino a 40 secondi / iniziare a visionarlo: 10 secondi / cancellarlo: fino a 1 minuto / salvare su disco: fino a 2 minuti…) e ricco di bug di ogni genere.
Ogni occasione è buona per perdere la selezione, passando dal modo clip al modo timeline si perde la posizione nel film, non è più possibile registrare una selezione da un brano musicale, e mille altri difetti… persino le traduzioni di alcune transizioni sono sbagliate!
Alla luce di questi malfunzionamenti, particolari come i pulsanti metallizzati o gli effetti visivi diventano solo motivo di irritazione, perché dimostrano come si sia curata più la forma della sostanza e come Apple abbia evidentemente tenuto in pochissima considerazione le esigenze reali della propria clientela.
Se la tenacia vi spingerà, in tempi biblici, ad arrivare alla fine del progetto vi accorgerete che l’output è assolutamente fallato. La registrazione in QuickTime DV avviene in tempi lunghissimi e non in tempo reale come iMovie 2, e quel che è peggio crea un quadro addirittura di dimensioni errate e con un bordo bianco.
La registrazione su videocamera non tiene conto dei setting e dei missaggi della colonna sonora, e il risultato è inaccettabile a qualsiasi livello.
In pratica il prodotto è inutilizzabile per gli scopi per cui è pubblicizzato e venduto, e cioè creare un film di qualità della durata di 60-90 minuti.
La vicenda è tanto più spiacevole non solo per il danno economico e di lavoro che Apple causa ai suoi utenti, ma soprattutto per l’immagine di un computer che si distingueva per essere l’unico sul mercato in cui l’home video funzionava veramente. Per un nuovo utente di iMovie il nostro amato Mac sarà ora un computer ancora meno funzionante di un qualsiasi PC su cui giri Windows ed il suo programma di editing video.
Ora, il problema non è solo che iMovie3 è un catenaccio, evidentemente perché si tratta di un programma molto indietro nello sviluppo, ma testimonia una politica pericolosa che non si fa scrupoli di ritirare un programma assolutamente ben funzionante come iMovie2 per sostituirlo con un programma INUTILIZZABILE solo perché si è deciso di mettere in vendita, finito o non finito, il pacchetto di iLife in occasione del MacWorld…
Personalmente chiedo il rimborso di iLife per salvaguardare i miei diritti di utente, ma anche le scuse di Apple Computer per il tempo gettato a fare da ignaro beta tester.
Inoltre consiglio caldamente gli amici di Apple, per il bene della propria immagine, di reintrodurre sul web e sui computer, il ben funzionante iMovie 2 fino a che lo sviluppo di iMovie 3 non sia giunto almeno allo stesso livello.
cari saluti,
Gaetano “Blue” Bottazzi
fedele utente Apple dal 1985
autore di “HyperTalk: il linguaggio di HyperCard” (Gruppo editoriale Jackson)
autore di “HyperTalk: guida avanzata” (Gruppo editoriale Jackson)
autore di “A Scuola di Macintosh” (Franco Muzzio Editore)
già collaboratore di Applesoft
già autore di HyperGazette
già collaboratore di M Macintosh Magazine
già collaboratore di MacDisk
già collaboratore di Applicando
già collaboratore di MacWorld Italia
curatore di Maclovers