Da anni oramai Apple finisce periodicamente nel mirino delle autorità in seguito ad accuse di “obsolescenza programmata”. Ricordiamo, ad esempio, la class action lanciata nel 2021 da Altroconsumo in Italia con la richiesta di un risarcimento pari a 60 milioni di euro. Più recentemente, però, è la Francia ad avere avviato una indagine approfondita contro la Mela per lo stesso motivo, dopo le dichiarazioni rilasciate dall’organizzazione Halte à l’Obsolescence Programmée (HOP).
Francia contro Apple per l’obsolescenza programmata
Secondo un report di Agence France Presse, infatti, la politica di riparazione concepita da Apple rientra in un insieme di pratiche simbolo dell’obsolescenza programmata, ovvero della mancanza di supporto nelle riparazioni lato hardware e software per dispositivi elettronici dopo un determinato periodo di tempo. Nel caso del colosso di Cupertino, a sollevare numerosi dubbi in merito alla correttezza delle pratiche di riparazione sarebbe la richiesta del numero di serie di un dispositivo da parte dell’azienda, avanzata nel momento in cui un utente ordina parti per procedere con la riparazione self-service.
Stando a quanto dichiarato da HOP, questa policy permette ad Apple di limitare le riparazioni solo ai tecnici autorizzati e bloccare certe funzionalità sui device riparati con parti non certificate, ovvero non associate al dispositivo interessato. Inoltre, L’organizzazione ha aggiunto che il programma di riparazione self-service di Apple è dannoso per l’ambiente dato che Apple spedisce strumenti ingombranti ai clienti, difficili da gestire.
Anche iFixit, una delle realtà in prima linea per quanto concerne la riparazione fai-da-te, ha espresso una certa delusione al riguardo:
“L’integrazione di un controllo del numero di serie nel loro processo di pagamento è un presagio terribile e potrebbe consentire ad Apple di bloccare ancora più riparazioni in futuro. Costruire la tecnologia per fornire riparazioni individuali rende facilmente Apple il gateway per approvare o negare qualsiasi riparazione in futuro, con parti provenienti da qualsiasi fonte.”
Di conseguenza, in Francia l’indagine è destinata a continuare ancora diversi mesi dopo essere stata avviata lo scorso dicembre. L’accusa formale da parte del governo francese deve ancora arrivare, ma è chiaro che qualcosa si sta già muovendo dietro le quinte, e che una sanzione non va esclusa in questa fase delle analisi tecniche.