L’Apple iPhone Xs, e la versione maggiorata Xs Max, è troppo caro? La domanda si ripete ciclicamente ad ogni nuovo device, ad ogni nuova presentazione, ad ogni ciclo annuale che si chiude e si riapre nel mese di settembre. La risposta è no. E sebbene sia prevedibile un attimo di costernazione, occorre spiegare il perché.
Anzitutto la domanda è chiaramente mal posta, sebbene sia una domanda comune: “troppo caro” rispetto a cosa? Perché se il confronto è con le aspettative, allora giocoforza il quesito “è troppo caro” presuppone una risposta positiva. Per natura, infatti, il consumatore deve auspicare un prezzo al di sotto delle proprie aspettative per poter essere felice durante l’acquisto. La felicità può però essere maturata anche durante l’uso, quindi occorre andare oltre la superficialità di una valutazione istintiva sul prezzo, che porta all’indignazione facile per ogni aumento (e l’aumento arriva puntualmente ogni anno).
Proviamo dunque a valutare i prezzi dei nuovi iPhone sotto altri punti di vista.
I prezzi
Ma partiamo anzitutto dal prezzo ufficiale, quello che l’utenza italiana si troverà di fronte.
- iPhone XS
- 64 GB – 1189 euro
- 256 GB – 1359 euro
- 512 GB – 1589 euro
- iPhone XS Max
- 64 GB – 1289 euro
- 256 GB – 1459 euro
- 512 GB – 1689 euro
Per portare avanti un confronto immediato con quello che è forse lo smartphone che più si avvicina in dimensioni e specifiche al nuovo Xs, il Samsung Galaxy Note 9 parte da 1029 euro (128GB) per arrivare a 1279 euro (512GB). Entrambe le capacità sono virtualmente raddoppiate grazie ad una offerta per la quale è possibile ricevere una SD Card in omaggio su semplice richiesta post-acquisto.
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Il costo spalmato nel tempo
Il ciclo di vita degli smartphone va mediamente dai 18 ai 24 mesi: per device di alta fascia, e considerando il ciclo di aggiornamento della gamma iPhone da parte di Apple, la stima di 24 mesi può essere considerata vagamente attendibile. Questo significa che l’acquisto di un nuovo iPhone significa una previsione di utilizzo che si estende per 2 anni, ossia circa 730 giorni. Se si considera valida questa proiezione, significa che mediamente l’acquisto di un nuovo XS costa per ogni giorno di utilizzo quanto segue:
- iPhone XS
- 64 GB – 1189 euro (1,62 euro/g)
- 256 GB – 1359 euro (1,86 euro/g)
- 512 GB – 1589 euro (2,17 euro/g)
- iPhone XS Max
- 64 GB – 1289 euro (1,76 euro/g)
- 256 GB – 1459 euro (2 euro/g)
- 512 GB – 1689 euro (2,31 euro/g)
Sarebbe futile e fuorviante un confronto con il costo del caffé e delle sigarette (chissà perché si fanno sempre così confronti di questo tipo), mentre sarebbe interessante valutare il costo dei vari servizi a cui si accede (quali la Pay tv) in confronto alle ore che ci si passa su. Le statistiche sull’uso dello smartphone durante la giornata sono molte e differenti, ma vanno tutte nella stessa direzione: sebbene il “quanto” si usa lo smartphone sia una valutazione complessa, la cifra è comunque fortemente superiore alla stessa percezione dell’utente, il quale dissemina gran parte della propria attenzione su una moltitudine di stimoli, notifiche, alert e utilizzi vari.
La domanda quindi può essere declinata in: rinunceresti oggi a Facebook, Google, WhatsApp, Instagram, Web, navigatore, sveglia, mappe, telefonate, fotografie e casual gaming se sapessi che rinunciando a tutto ciò puoi avanzare 2 euro? Dalla risposta a questa domanda ne consegue gran parte della valutazione sul costo di uno smartphone che supera i 1000 euro.
Costo/utilità
Oggi lo smartphone è un elemento di grande utilità sotto molti punti di vista: chat, navigatori, social network, navigazione online, sblocco di un’auto per il car sharing, prenotazione di un ristorante, e-banking in mobilità e molto altro ancora. Quanto costerebbe accedere separatamente a questi servizi senza un hub centralizzato quale lo smartphone?
L’aumento del costo dipende anche e soprattutto da questo tipo di interpretazione: qual è il valore marginale di uno smartphone agli occhi di un utente? Quanto è disposto a sacrificare del proprio denaro e del proprio tempo per poterlo acquistare? La valutazione economica deve passare giocoforza per una valutazione di opportunità, fatta della sommatoria di tutti quei piccoli utilizzi che si fanno del device (dal più utile al più futile, dove spesso quest’ultimo si rivela meno irrinunciabile del resto).
Gli elementi facilitanti che uno smartphone introduce nella vita di ogni giorno sono diventati tanti e tali da poter essere tranquillamente definiti come irrinunciabili. Sebbene tutti ne facessimo tranquillamente a meno quando gli smartphone non esistevano, oggi nessuno potrebbe più farne a meno se non a costo di addentrarsi in una dimensione parallela che viaggia ad altri ritmi, con minori necessità e minori capacità di risposta alle sollecitazioni. Il prezzo dello smartphone è il prezzo della scelta. E ognuno può scegliere per sé.
Il confronto
L’obiezione più semplice è quella per cui si potrebbe tranquillamente accedere a gran parte dei servizi offerti da un iPhone Xs Max anche attraverso un Samsung Galaxy di fascia media. Obiezione accolta, perché di fatto è vero. La differenza sta nella gradevolezza del display, nelle performance delle specifiche (dai sensori al chip, cambiando l’esperienza soprattutto in ambiti quali il gaming) e nella raffinatezza del design (è impensabile che tale aspetto non sia adeguatamente curato per uno smartphone al di sopra dei 1000 euro). Ma questa è una valutazione estremamente soggettiva, che sposta ancora una volta il peso della scelta sul singolo utente: quanto si è disposti a spendere in surplus per poter avere in mano un device più bello, più potente ed in grado di offrire alcuni elementi peculiari?
Questa valutazione avrà una sua importanza cruciale soprattutto in prospettiva, perché andrà a delineare la soglia massima oltre la quale l’utenza non sarà più disposta a spendere di più. Il prezzo, si sa, lo fa il mercato nel punto esatto in cui domanda e offerta si incontrano. Lo scollamento tra le due curve avverrà quando la maggiore offerta (in termini di utilità, esperienza d’uso e performance) non sarà più aderente alla maggiorazione del prezzo. Ecco perché la curva di aumento è lenta e continua, così come lento e continuo è l’aumento di funzioni e specifiche all’interno dei device di alta fascia.
Qual è il punto in cui l’utenza propensa ad acquistare uno smartphone top di gamma rinuncerà a questo privilegio, scegliendo di optare per uno smartphone di minor costo, ma adeguatamente pensato per assolvere con soddisfazione ai propri desideri? Su questa domanda si costruiranno presumibilmente le strategie di sviluppo del prossimo futuro, anche in considerazione del fatto che l’offerta cinese sul mercato si fa sempre più appetibile e la pressione concorrenziale tenderà a velocizzare tanto i processi di crescita tecnologica dei top di gamma, quanto a calmierare il costo generale di accesso alle tecnologie.
Il costo della memoria
C’è ancora una differenza sostanziale nei prezzi tra una versione e un’altra del medesimo device: tra un iPhone XS da 64GB ed uno da 512 GB c’è una differenza pari a 400 euro (stessa considerazione vale per la versione Max). Nell’epoca delle memorie cloud a basso costo, ha realmente senso un investimento di questa caratura in ulteriore memoria sullo smartphone? Qual è la dimensione proporzionalmente corretta sulla base dei propri utilizzi?
La sensazione è che con un pizzico di attenzione si possa accedere tranquillamente alle versioni con memoria minore, facendo quindi leva sul traffico dati (in aumento sulle nuove offerte) e su cloud storage (il cui costo è ormai estremamente basso) per poter accedere alle risorse di cui si ha bisogno. Il gaming e specifiche app possono però occupare molta memoria, quindi tale valutazione va composta semplicemente sulla base dell’utilizzo che ognuno fa del proprio smartphone e sull’esigenza immediata di dati (immagini, video, documenti, musica) da cui si intende accedere subito e sempre, anche offline.
Il confronto con il Samsung Galaxy Note 9 ha anche qui motivo d’essere: l’offerta Samsung che regala una SD Card di pari capienza rispetto a quella dello smartphone acquistato sembra essere una freccia scagliata contro Apple, cercando di dimostrare come il prezzo di accesso allo storage possa essere inferiore con una scelta rispetto all’altra. Una SD Card non è una memoria interna, questo è chiaro, ma agli occhi dell’acquirente l’offerta si fa comunque allettante.
Il costo di uno smartphone
Al termine di tale percorso analitico, nel quale si è tentato di argomentare vari punti di vista relativi al prezzo degli smartphone odierni, è possibile farsi un’idea più chiara circa il prezzo dei nuovi iPhone Xs, ma anche dei Galaxy Note 9 e gli altri top di gamma sul mercato. L’acquisto è fatto in parte di logica ed in parte (grossa parte) di istinto: l’incontro tra queste due dinamiche compone il prezzo che siamo disposti a spendere per un elemento che è sempre più al centro della vita di ogni giorno. Quando e se saremo disposti a rivolgere altrove la nostra attenzione, quello sarà il momento in cui i prezzi smetteranno di crescere.
Fermo restando il punto di partenza di ogni valutazione: “è troppo caro” è una domanda mal posta, difficile da ragionare in termini oggettivi quando per natura si tratta di un quesito soggettivo. Ma aprire alla possibilità di rispondere “no, non è troppo caro” significa poter guardare con distacco ad un oggetto sempre più indispensabile, nel quale investire con la giusta attenzione e con tutta la necessaria consapevolezza.