Dopo la storica sentenza che ha stabilito la legalità del jailbreaking dei dispositivi mobile negli USA equiparando la pratica al fair use , i sempre attivissimi hacker della “scena” Apple sono entrati subito in azione rimettendo in funzione uno dei servizi più vecchi e convenienti da usare . Con JailbreakMe il jailbreaking degli iCosi (tutti quanti) è tanto facile da essere a prova di utonti .
Originariamente attivato in occasione della commercializzazione del primo iPhone (con relativo sistema operativo iOS), JailbreakMe è tornato con l’etichetta “2.0” approfittando della decisione del giudice federale sulle esenzioni al DMCA: per eseguire lo sblocco del dispositivo tutto quello che occorre fare è visitare il sito web del servizio con Safari e, direttamente sullo schermo del dispositivo da sbloccare, far scorrere verso destra il pulsantone presente in basso e attendere i pochi momenti necessari al jailbreak e al download di Cydia .
L’operazione è alla portata di qualsiasi utente, come testimoniano i video e gli screenshot presenti online, è reversibile in caso qualcosa vada storto e dà al consumatore Apple la possibilità di accedere a tutte quelle applicazioni, store e servizi che Cupertino non gradisce per un motivo o per un altro.
JailbreakMe è compatibile con tutti i dispositivi dotati di iOS salvo l’iPhone 2G originale, e anche se Apple ha sostenuto che la maggioranza dei suoi iUtenti preferisce non sbloccare il proprio prodotto, il sito web ha faticato a reggere l’impatto degli accessi dopo la riapertura al punto da richiedere la predisposizione di un mirror a cura di ModMyi .
Controindicazioni? Apple ha chiarito che il jailbreak dei suoi blindatissimi balocchi hi-tech porta all’invalidazione della garanzia, e a parte questo c’è chi denuncia malfunzionamenti con gli MMS e la funzionalità FaceTime a sblocco avvenuto. Che si tratti di dettagli o controindicazioni importanti, ora sta all’utente decidere.
Alfonso Maruccia