Alla fine Steve Jobs ha calcato il palco dello Yerba Buena Center di San Francisco: c’è di nuovo lui al comando delle operazioni, e al principio del suo intervento trova il tempo per qualche parola di ringraziamento per il giovane ventenne che, a causa di un incidente d’auto, gli ha lasciato in eredità il fegato che gli è stato trapiantato. Si tratta solo di una breve, e insolita, parentesi dedicata al privato del leader macsimo : business is business, sotto a chi tocca e la vita va avanti. Ma c’è spazio per una vetrina planetaria e un testimonial d’eccezione per il programma di donazione degli organi.
Come ormai d’abitudine durante il keynote odierno, che ha visto il debutto di una nuova generazione di iPod Nano e l’aggiornamento degli altri player con il marchio della mela, la ribalta è stata occupata anche da altri manager dell’azienda di Cupertino. Come anticipato, l’evento è stato incentrato sulla musica e sul business musicale di cui Apple è capofila: ma nessuna novità per Apple TV, e neppure un nuovo tablet che ormai molti appassionati sperano possa materializzarsi al più presto.
L’intero panorama dell’offerta iPod e iTunes è stato interessato dalla conferenza stampa di oggi: nessuna rivoluzione, ma una discreta dose di novità che segnano piuttosto un’evoluzione della specie. È il caso del nuovo iPod Nano di quinta generazione: il form factor resta pressoché lo stesso del precedente, con solo lo schermo che guadagna 0,2 pollici di diagonale arrivando a quota 2,2.
La novità più interessante è costituita senz’altro dall’adozione di un sintonizzatore FM RDS integrato (inedito sui player di Cupertino, e con una curiosa funzionalità “pausa live” per mettere in attesa anche le trasmissioni radio – pare per circa 15 minuti) e di una videocamera capace di riprese VGA (640x480px) con la possibilità di applicare 15 effetti, dal seppia allo sfocato solo per citarne due tra i più comuni.
Manca la possibilità di uploadare al volo i propri video su YouTube: il Nano resta un dispositivo non connesso, niente WiFi , e dunque occorre collegarlo al proprio computer e sincronizzarlo con iTunes per poter attingere ai propri video. I tagli della memoria restano invariati, da 8 e 16 gigabyte, e a calare è il prezzo del modello con maggiore capienza: i due costano rispettivamente 139 e 169 euro, sono già disponibili in nove colori e sono in vendita con tempi di attesa minimi sullo store elettronico di Apple.
Per sincronizzare il nuovo iPod Nano occorre scaricare l’altrettanto nuovo iTunes 9 : anche questo era un aggiornamento largamente anticipato e atteso, e introduce una serie di novità che sembrano destinate in parte ad accontentare le aspettative dei fan, e in parte quelle delle major del vinile e della celluloide. Interessanti l’introduzione dello store per le suonerie, 30mila disponibili a 1,29 euro l’una , così come l’Home Sharing: cinque computer nella stessa casa possono condividere e sincronizzare le proprie librerie musicali, così da completarsi a vicenda. Anche Genius, una delle caratteristiche di iTunes 8, viene migliorato per estenderne le funzionalità anche alle applicazioni e migliorarne il funzionamento con il proprio archivio discografico.
Di taglio diverso l’offerta LP per la musica e quella Extra per i film: entrambe allargano di molto l’esperienza di iTunes Store, fino a oggi essenzialmente un juke box dal quale attingere un brano alla volta, aggiungendo speciali, bonus track, libretti musicali e ogni contenuto aggiuntivo possibile per invogliare i consumatori a spendere qualche euro in più per godere di quanto musica e cinema proprio non è, ma fa senz’altro da contorno. Non sono moltissimi i titoli che già possono fregiarsi di questo nuovo trattamento, una manciata sia nella sezione musicale che in quella cinematografica, ma è indubbio che si tratti di un’offerta destinata ad allargarsi alla ricerca di sempre più ampia diversificazione e sempre maggiori margini per i detentori dei diritti.
Assieme a iTunes 9, per gli utenti di iPhone e iPod Touch arriva pure la release 3.1 del firmware per i dispositivi multimediali per eccellenza di Cupertino: novità limitate, che consentono tuttavia un maggiore controllo della configurazione delle icone delle applicazioni tramite il computer (e non solo attraverso lo schermo dei dispositivi), e probabilmente anche la capacità di interagire con il nuovo store delle suonerie. Nel complesso, questi aggiornamenti sono senz’altro incentrati a una migliore fruizione dei contenuti presenti nel marketplace digitale per musica, film e applicazioni: iTunes Store ha un ruolo sempre più centrale nel software, a testimonianza di quanto Apple confidi in questa risorsa per gli anni a venire.
Ad essere rivisitati infine sono pure iPod Touch , iPod Classic e iPod Shuffle: in tutti i casi, tuttavia, non ci sono vere e proprie rivoluzioni in arrivo. Per quanto attiene il Touch, sparisce curiosamente dagli scaffali il taglio da 16GB per lasciare spazio ai precedenti 8 e 32 gigabyte e un nuovo e atteso 64GB (facile ipotizzare che il modello più piccolo sia “fino ad esaurimento”, destinato ad essere rimpiazzato da uno da 16GB). Prezzi a partire da 189 euro, ma ci vogliono 279 euro per il modello da 32 giga e 369 euro per quello da 64. Di novità eclatanti non sembrano essercene sotto il profilo hardware (e la videocamera?), così come nel caso del Classic: cresce solo l’hard disk , ora da 160GB, per un prezzo di 229 euro.
Dello stesso tipo le novità dello Shuffle : aumentano i tagli di memoria a disposizione, che ora spaziano da 2GB per 55 euro, a 4GB per 75 euro . Cinque colori pastello, e una versione speciale in vendita solo sullo store ufficiale Apple, acciaio lucido, che però di euro ne costa 99.
Tutto qui, niente tablet e niente altro da aggiungere. Sipario, ci si rivede a ottobre: per allora sarà tempo di MacBook , magari con qualche novità sia sul piano hardware che su quello software.
Luca Annunziata