Apple lascia Google Maps

Apple lascia Google Maps

Per il nuovo iPhoto per iOS, Cupertino si appoggia a OpenStreetMap. Non è dato comprendere se sia una mossa definitiva. Di certo Apple dimentica di riconoscere la paternità delle nuove mappe
Per il nuovo iPhoto per iOS, Cupertino si appoggia a OpenStreetMap. Non è dato comprendere se sia una mossa definitiva. Di certo Apple dimentica di riconoscere la paternità delle nuove mappe

Pare proprio che tra Apple e Google si stia arrivando al divorzio, con tanto di separazione dei beni. Nel nuovo iPhoto per iOS, Apple non si appoggerà più alle API di Google Maps, ma ha adottato il servizio basato sui dati crowdsource dell’atlante OpenStreetMap (OSM).

A notarlo è stato per primo un programmatore che ha seguito le tracce dei dati delle mappe di iPhoto per iOSed è arrivato a un server gestito da Apple e non da Google. Apple non ha confermato l’origine delle nuove mappe, ma lo ha fatto con un intervento sul suo blog OSM Foundation stessa.

In pratica, nel momento in cui si accede ( in particolare e per il momento solo ) al nuovo iPhoto per iOS, l’utente non vedrà più la mappa con il logo di Google, ma una con un design lievemente diverso che è possibile cogliere comparando le due versioni . Una mossa simile a quella operata nelle scorse settimane da Foursquare.

In quel caso Foursquare aveva dichiarato che avrebbe operato la manovra per garantirsi la “maggiore flessibilità” offerta rispetto alle API di Mountain View e avevano accennato al fatto che sempre più servizi e applicazioni avessero già deciso di migrare verso soluzioni alternative rispetto a Google Maps, che oltretutto a partire dal 2011 ha fatto diventare a pagamento le sue API .

La situazione di Apple differisce tuttavia almeno per un punto fondamentale: non ha spiegato la scelta e anzi nulla ha detto a tal proposito, lasciando per altro tutti gli altri suoi servizi e app di iOS diverse da iPhoto legate ancora a Google Maps.

C’è in ballo infine un dilemma fondamentale: OSM Foundation rende disponibili le sue mappe gratuitamente, ma chiede in cambio l’attribuzione esplicita della fonte dei dati. Attribuzione che al momento Cupertino non sembra garantire con nessuna menzione o rimando al servizio open.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
9 mar 2012
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