Apple/ Le novità del Macworld Expo

Apple/ Le novità del Macworld Expo

di D. Galimberti - Panoramiche, commenti e riflessioni sui prodotti presentanti da Apple al Macworld Expo della scorsa settimana
di D. Galimberti - Panoramiche, commenti e riflessioni sui prodotti presentanti da Apple al Macworld Expo della scorsa settimana


L’interesse verso il Macworld Expo non è mai stato così elevato come in occasione dell’ultimo evento della Mela la scorsa settimana a San Francisco. Da un lato c’erano gli utenti Apple, in attesa di conferme sulle numerosissime indiscrezioni che hanno preceduto l’evento; dall’altro gli investitori, in cerca di buone notizie sui risultati finanziari e previsioni di vendita. Di mezzo i media che, cogliendo la palla al balzo, hanno fatto da cassa di risonanza preannunciando con diversi articoli e servizi (anche sulla carta stampata e in televisione) quello che sarebbe stato il grande protagonista dell’evento, ovvero il nuovo Mac mini.

Analizziamo insieme la situazione per cercare di comprendere al meglio il motivo di tanto interesse e le motivazioni che hanno spinto Apple a presentare i nuovi prodotti. Per fare questo dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo; abbiamo già detto più volte come l’iPod sia stata la carta vincente della rinata fiducia nella casa di Cupertino, tanto che il 13% di chi acquista il lettore musicale Apple si dichiara interessato al passaggio verso i computer Macintosh. Gli acquirenti di iPod sono davvero molti: girando sulle linee metropolitane delle varie città europee si vedono le inconfondibili cuffiette bianche spuntare da cappotti, borse e borsette delle persone di ogni età (personalmente ho avuto modo di vederlo a Londra durante il periodo natalizio). Chi è interessato alla migrazione vuol tuttavia essere sicuro di poter fare con un Mac le stesse cose che farebbe con un PC-Windows (che conosce meglio) senza spendere di più e guadagnando qualcosa in semplicità d’uso e manutenzione. Con questo non voglio dire che un Mac sia la scelta migliore in ogni occasione, ma probabilmente potrebbe esserla molto più spesso di quanto non lo sia adesso: il problema è che si tratta di un’ipotesi che nella maggior parte dei casi non viene nemmeno presa in considerazione perché non conosciuta. Ora che Apple gode di maggiore visibilità le cose potrebbero cambiare.

Le motivazioni per cambiare e scegliere la piattaforma della Mela non mancano davvero: è sufficiente provare un Mac per rendersi conto di tante piccole differenze nella concezione del sistema operativo e delle applicazioni progettate da Apple. Per quanto riguarda prezzo e software, molto è stato fatto durante gli ultimi anni, e proprio durante questo Expo sono stati assestati diversi colpi vincenti.

Partiamo da uno dei protagonisti della manifestazione. Il nuovo Mac mini rappresenta la soluzione ideale per chi vuole passare a Mac ma finora si era trattenuto a causa del costo. iMac ed eMac sono delle ottime soluzioni all-in-one comprensive di monitor, ma la maggior parte dei potenziali switcher possiede già un monitor e magari è abituato ad aggiornare il proprio sistema un pezzo per volta: è molto difficile convincere un utente di questo tipo ad acquistare un Mac all-in-one. Certo, un PowerMac-G5 sarebbe tutt’altra cosa, ma in questo caso il prezzo diventa meno concorrenziale per chi non è un professionista alla ricerca delle prestazioni del G5. Il Mac mini sembra una macchina pensata ad hoc per il potenziale “switcher”, ossia colui che migra da Windows o altra piattaforma a Mac, ma anche chi è già utente Apple troverà in questa macchina un’ulteriore possibile scelta. Da un certo punto di vista il nuovo Mac riprende in maniera potenziata l’idea delle vecchie macchine a basso costo, come gli LC o la serie dei Performa. Secondo il mio modesto parere, però, il Mac mini rappresenta una versione riveduta e corretta dello sfortunato Cube. Il Cube era un macchina ultracompatta ed esteticamente molto accattivante; non rappresentava il massimo della potenza disponibile ai tempi ma aveva il difetto di costare troppo rispetto a quello che offriva. Il Mac mini spinge al limite il concetto di compattezza (è alto 5 centimetri, largo e profondo poco più di 16), e senza troppi sacrifici a livello di prestazioni (anche se qualcuno si lamenterà delle scheda grafica) viene offerto al prezzo molto concorrenziale di 499 Euro. Proprio il prezzo e le dimensioni stanno scatenando le fantasie degli utenti: in molti stanno già pensando di utilizzarlo come un media center, qualcuno si sta ingegnando per utilizzarlo in auto con un touch-screen, e altri ancora pensano di realizzare dei piccoli cluster di Mac mini. A fronte di tutto ciò è facile immaginare che il nuovo Mac mini sarà un successo.

Ma se è vero che a dare visibilità ad Apple è stato l’iPod, non potevano mancare novità anche in questo settore. Apple ha conquistato una posizione dominante tra i player musicali basati su hard disk, ma una buona fetta di mercato (poco meno del 30%) è rappresentata dai più economici lettori a memoria flash. Con il nuovo iPod Shuffle Apple ha deciso di entrare anche in questo settore, e l’ha fatto con il suo solito stile: iPod Shuffle è grande poco più di una normale chiavetta USB, pesa solo 22 grammi, è disponibile in tagli da 512 MB o 1 GB, è dotato di comandi semplici ed essenziali, ed ha un prezzo base di 99 euro. Il suo nome, Shuffle, sta ad indicare la funzionalità di ascolto dei brani in ordine casuale; in alternativa il nuovo iPod riproduce i brani nell’ordine in cui li abbiamo importati da iTunes. Un’apposita funzione permette di “riempire al massimo” la memoria pescando casualmente dall’intera libreria di iTunes; ovviamente il nuovo iPod Shuffle può essere utilizzato anche come dispositivo di archiviazione per i propri documenti. Anche in questo caso è facile immaginare il successo del nuovo lettore: la semplicità di forme e comandi, accompagnati dal basso costo, lo rendono molto appetibile anche a chi non aveva ancora pensato all’acquisto di un player MP3.

Un’ultima postilla musicale riguarda il cellulare sviluppato in collaborazione tra Apple e Motorola. Durante l’Expo si è visto molto poco, ma abbastanza per capire che l’interfaccia di comando per l’ascolto della musica sarà simile a quella dell’iPod, con qualche richiamo ad iTunes. La disponibilità è prevista per l’estate 2005.

Ma passiamo ad esaminare le novità software dell’expo, ovvero iLife ’05 e il nuovo iWork ’05.
iLife ’05 è la nuova release dell’ormai famosa suite di programmi per la gestione e l’elaborazione di immagini, musica e video. L’upgrade rispetto alla versione precedente è sostanzioso: Apple deve aver ascoltato i pareri degli utenti, in quanto le nuove release dei prodotti contengono numerose migliorie.

iPhoto permette ora di organizzare gli album in base a cartelle e sottocartelle, consente di archiviare i brevi filmati realizzati con le fotocamere, contiene un maggior numero di strumenti di editing e permette di realizzare degli slideshow con effetti e durate personalizzate per ogni singola immagine. Novità anche sui formati degli album ordinabili online, con tagli dei prezzi sulle stampe delle immagini.

iMovie fa il grande passo verso il formato panoramico ad alta risoluzione e conquista il titolo di iMovieHD. Oltre a questo, sono state aggiunte nuove funzionalità che consentono di creare filmati in pochi clic, aggiungendo in automatico transizioni, titoli e colonna sonora.

Molte migliorie anche per iDVD, che oltre a supportare (finalmente) anche il formato di masterizzazione +R/RW, include numerosi nuovi temi ed una funzione che prevede il trasferimento del filmato direttamente dalla telecamera al DVD, senza passare per iMovie.

Anche GarageBand non sfugge all’ondata di rinnovamento: la seconda versione di questo software permette la registrazione multitraccia su otto tracce reali simultanee (più una software), e la correzione di tempo e intonazione delle singole tracce. Per chi sa leggere la musica o vuole imparare a farlo, GarageBand 2 permette di visualizzare e modificare la musica direttamente su pentagramma.

iLife ’05 è una suite che non ha eguali nel mondo Windows: iMovie, iPhoto, iDVD e Garageband (insieme al più famoso iTunes) costituiscono un insieme di applicazioni fortemente integrate tra di loro, tanto potenti quanto semplici da utilizzare. Considerando che il pacchetto verrà incluso in tutte le macchine, Mac mini compreso, è lecito pensare che un appassionato di foto, video o musica digitale, possa considerare la possibilità di comprare un Mac anche per avere a disposizione questa serie di applicazioni.

Arriviamo all’ultima (ma non per questo meno importate) grande novità dell’Expo: iWork ’05.


Una delle domande più frequenti che si pone il potenziale switcher riguarda l’esistenza di MS Office per Mac. Se escludiamo Access, MS-Office esiste da sempre anche per MacOS, anzi, la prima versione di Excel nacque proprio su piattaforma Macintosh; inoltre, a detta della stessa Microsoft, l’attuale versione di Office per Mac è anche migliore di quella per Windows.

Per ovvi motivi Office non è preinstallato su nessun Macintosh, ed Apple ha sempre offerto sulle macchine consumer la propria suite AppleWorks. Questo software fa grossomodo le stesse cose di MS Office, anche se con molte meno pretese. Nei limiti delle sue funzionalità, indubbiamente inferiori, AppleWorks assicura anche la compatibilità con i comuni documenti di Office. Nonostante ciò, AppleWorks è un’applicazione di vecchia concezione, adattata per funzionare sotto Mac OS X, ma da lungo tempo priva di aggiornamenti sostanziali.

Un paio d’anni fa Apple presentò Keynote, un software che consente di realizzare presentazioni ad alto impatto grafico, e che assicura la compatibilità con i file di PowerPoint sia in importazione che in esportazione (i differenti effetti di transione vengono convertiti automaticamente negli effetti più simili o comuni, sia in importazione che in esportazione). L’uscita di Keynote fu vista da molti come il primo passo verso il completo rinnovo di AppleWorks e la presentazione di una nuova suite di applicazioni per l’ufficio, ma per molto tempo è rimasta un’applicazione a se stante. Oggi Apple ha presentato iWork ’05, che contiene una versione rinnovata di Keynote e gli affianca un nuovo software per la videoscrittura. Pages (questo è il nome del nuovo software) dà agli utenti gli strumenti per creare lettere, newsletter, report, brochure e tutto quello che può essere creato con un avanzato programma di videoscrittura. Tra le caratteristiche di Pages troviamo la creazione di colonne multiple, note a piè pagina, indici, tabelle e grafici, nonché l’adattamento dinamico di testo e guide di allineamento. Un’occhio di riguardo è stato dato anche all’integrazione con le altre applicazioni Apple: per esempio, un apposito navigatore consentirà di accedere direttamente alla libreria iPhoto per fare il drag and drop nei documenti di iWork. Grazie agli innumerevoli template, e alla libertà di gestione sulla disposizione e il formato di testi, foto, grafici e indici, con Pages è possibile creare in pochi minuti dei documenti con un aspetto molto avanzato.

iWork ’05 importa ed esporta file di AppleWorks, Microsoft Word e PowerPoint oltre a supportare un?ampia gamma di formati di file, fra cui anche PDF, Adobe Photoshop, TIFF, JPG, ecc. Keynote 2 include inoltre la possibilità di esportare le proprie presentazioni in formato Macromedia Flash.

Maggiori dettagli su iLife ’05 e iWork ’05 vi saranno dati non appena avremo la possibilità di provare le versioni finali dei prodotti: la disponibilità è data a livello mondiale per il 22 di gennaio al prezzo è di 79 euro per ciascun pacchetto. AppleWorks, in quanto pacchetto più completo, rimarrà comunque in vendita allo stesso prezzo.

“Con iWork ’05, stiamo costruendo il successore di AppleWorks traendo vantaggio dalle ultime innnovazioni in Mac OS X e iLife ’05”, ha affermato Sina Tamaddon, senior vice president Applications di Apple. Quest’affermazione lascia trasparire come l’attuale versione di iWork sia solo l’inizio di un progetto più ampio che nei prossimi anni potrebbe aggiungere altri componenti all’attuale suite. Per rimpiazzare completamente AppleWorks serviranno come minimo un semplice database e un foglio di calcolo (anche se Pages include la possibilità di inserire tabelle di dati e relativi grafici). A quel punto Apple avrà creato un degno concorrente di Microsoft Office, ancora più valido se verrà assicurata la compatibilità di ogni tipo di documento. Anche AppleWorks include tutti questi moduli, ma il ridotto numero di funzionalità, e la compatibilità non completa, ne sconsigliano l’utilizzo in alcuni ambiti.

Le migliorie introdotte da Keynote e Pages ai corrispondenti moduli di AppleWorks lasciano invece intuire che una versione completa di iWork potrebbe dare del filo da torcere a MS Office (perlomeno nella sua versione per Mac). A quel punto bisognerà valutare se nel ristretto mercato del software per Mac ci sia spazio per entrambe le suite: la situazione più auspicabile è che il mercato Apple si espanda, e i due pacchetti siano sufficientemente differenziati da poter coesistere. Microsoft ha fatto un ottimo lavoro con l’ultima versione di Entourage (in AppleWorks e iWork non c’è niente del genere), ed Excel rappresenta comunque un punto di riferimento per chi ha bisogno di un potente foglio di calcolo. Se Apple puntasse maggiormente alla semplicità d’uso, limitando le funzioni e potenziando il risultato grafico dei documenti, potremo continuare ad avere a disposizione una doppia scelta: per convincere molti utenti ad utilizzare un Mac è indispensabile avere a disposizione anche un software come MS Office, un software che ormai è diventato sinonimo di applicazioni indispensabili.

Concludiamo questa panoramica parlando di un evento contemporaneo all’Expo: la presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre fiscale del 2005. In questo periodo Apple ha venduto più di un milione di computer Macintosh, e oltre quattro milioni e mezzo di iPod (rispettivamente +28% e +525% rispetto allo scorso periodo dello scorso anno). Il fatturato è stato di quasi 3,5 miliardi di dollari con un utile vicino ai 300 milioni di dollari, pari a 70 centesimi per azione; si tratta di un incremento del 74%, e in termini assoluti è il fatturato più alto in tutta la storia di Apple. A fronte di questi risultati, a Wall Street il titolo AAPL è stato tra i più scambiati, e il suo valore attuale si è assestato sopra i 70 dollari, facendo registrare un incremento del 7-8% rispetto alla settimana precedente.

Per il prossimo trimestre si prevedono ancora risultati molto buoni in virtù della presentazione dei nuovi prodotti: si parla di 2,9 miliardi di dollari di fatturato, con un utile pari a 40 centesimi per azione. In realtà i risultati potranno essere anche migliori se i nuovi prodotti riusciranno nella loro impresa di conquistare nuovi switcher, ma potranno anche essere peggiori se i nuovi prodotti a basso costo andranno a cannibalizzare iMac, eMac ed iPod mini.

Al momento iPod Shuffle e Mac mini sono in testa alla vendite sull’AppleStore italiano, ma è ancora presto per dire se si tratta di nuovi utenti o di vecchi clienti che hanno deciso di spendere meno. A mio avviso il nuovo hardware ha tutte le caratteristiche per conquistare un target differente rispetto a quello “classico”, e se anche le due categorie di acquirenti dovessero sovrapporsi in parte, il prossimo trimestre manterrà quasi sicuramente le previsioni e la fetta di mercato di Apple continuerà a crescere.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il
17 gen 2005
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